• Luce e Colore

Vivi Gioi

Vivi Gioi _ ( Vivienne Trumpy alla anagrafe. Livorno 2 gennaio 1917/  Fregene, 12 luglio 1975) attrice italiana, star dei “ telefoni bianchi”

Vivi Gioi debutta nel cinema nel 1936 in Ma non è una cosa seria, con lo pseudonimo di Vivien Diesca un anagramma voluto come omaggio a Vittorio De Sica che l’ha raccomandata  a  Camerini per il ruolo di Matilde. Dopo una esperienza, ancora con  De Sica in Rose scarlatte ( 1940) e ne L’amante segreta ( 1941, regia di Carrmine Gallone) Vivi Gioi passerà  ai ruoli drammatici. Tra  il 1941 e il 1945 è presente in 26 film con ruoli di primo piano; è considerata  una delle “ seduttrici” del regime, tanto che dopo la guerra i partigiani le rasarono a zero i capelli,  com’era in uso per indicare alla pubblica riprovazione le “ collaboratrici”.  Nel 1947, Giuseppe De Santis la sceglie per interpretare la protagonista nel film Caccia tragica. E’ un ruolo di “ dark lady” dove l’attrice interpreta una donna legata ad un ex nazista, odiosa ed odiata, chiamata nel film Lilì Marlene e in quel film l’attrice canta la omonima canzone che ha accompagnato gli anni di guerra delle truppe tedesche. Si dice che abbia recitato in quel ruolo  con un parrucca perché i capelli – rasati dai partigiani –non erano ancora cresciuti; comunque, De Santis   riscrive in qualche modo il percorso artistico di una attrice che aveva segnato – e non poco –  il cinema fascista. Nel dopoguerra, Vivi Gioi sarà presente  in teatro nella compagnia di De Sica, poi in una propria compagnia fondata con Carlo Ninchi e Aroldo Tieri.

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FILMOGRAFIA COMPLETA

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1936: Ma non è una cosa seria, regia di Mario Camerini

1937: Il signor Max, regia di Mario Camerini

1939: Bionda sottochiave, regia di Camillo Mastrocinque  -  Frenesia, regia di Mario Bonnard

1940: Alessandro sei grande!, regia di Carlo Ludovico Bragaglia  -  Vento di milioni, regia di Dino Falconi   – Rose scarlatte, regia di  Vittorio De Sica  e Giuseppe Amato -  Cento lettere d’amore, regia la Max Neufeld   -  Dopo divorzieremo, regia di Nunzio Malasomma -  Cento lettere d’amore, regia di Massimiliano Neufeld    – Mille chilometri al minuto, regia di Mario Mattoli

1941: Il pozzo dei miracoli, regia di Gennaro Righelli  -  L’amante segreta, regia di Carmine Gallone  -  L’attore scomparso, regia di Luigi Zampa  – Primo amore, regia di Carmine Gallone -  La canzone rubata, regia di Max Neufeld

1942: Giungla, regia di Nunzio Malasomma   -  Sette anni di felicità, regia di Roberto Savarese  -  Bengasi, regia di Augusto Genina

1943: Cortocircuito, regia di Giacomo Gentilomo  -    Lascia cantare il cuore, regia di Roberto Savarese  - Harlem, regia di Carmine Gallone   -   Tutta la città canta, regia di Riccardo Freda   -   La casa senza tempo, regia di Andrea Della Sabbia  -  Piazza San Sepolcro, regia di Giovacchino Forzano – Turno di notte, regia di Belisario Randone.

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1945: Il marito povero, regia di Gaetano Amata; 1947: Caccia tragica, regia di Giuseppe De Santis ; 1949: Il grido della terra, regia di Duilio Coletti; 1950: Donne senza nome, regia di Géza von Radványi  - Gente così, regia di Fernando Cerchio  -  La portatrice di pane, regia di Maurice Cloche; 1951: Senza bandiera, regia di Lionello De Felice; 1955: La risaia, regia di Raffaello Matarazzo; 1963: Il processo di Verona, regia di Carlo Lizzani; 1968: Dio non paga il sabato, regia di Amerigo Anton; 1974: Il baco da seta, regia di Mario Sequi

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Commenti [3]

  1. Walter Trumpy Says:

    Vivienne è nata nel 1914… non nel 1919

  2. Giulio Berruti Says:

    Alcuni (pochi) dicono 1929. La stragrande maggioranza il 1927. Solo Wikipedia suggerisce la data da lei indicata. Come sappiamo, le attrici amavano molto ringiovanirsi. Io mi tengo nel mezzo. Grazie comunque per avermi segnalato un errore

  3. Walter Trumpy Says:

    La data sulla sua lapide è molto chiara: 1914…