• Luce e Colore

Ferdinando Maria Poggioli

FERDINANDO MARIA POGGIOLI_ ( Bologna, 15 dicembre 1897/Roma 2 febbraio 1945. ) Straordinaria figura di intellettuale, uomo di grande cultura, amico di molti artisti dell’epoca, si interessa al cinema nel 1930, collaborando come aiuto regista al primo film sonoro italiano (La canzone dell’amore (1930, regia di Gennaro Righelli); nel 1932 passa al montaggio con Due cuori felici ( regia di Baldassarre Negroni)  e nel 1936 firma il suo primo lungometraggio: Arma bianca, dopo aver girato due interessanti documentari  (Impressioni siciliane e Paestum, entrambi del 1932). Quello che trovo particolare nella sua carriera, è che pur firmando film di successo, non abbandona il montaggio né tantomeno – e questo è piuttosto singolare nella storia del cinema italiano – l’aiuto-regia ( firma l’ultimo film come aiuto addirittura nel 1940 per Antonio Meucci di Enrico Guazzoni). E non si tratta di “sostenere” qualche regista esordiente: nel 1940 Guazzoni aveva già firmato 56 film!. L’entrata in guerra dell’Italia costringe Poggioli a prendere posizione e lo fa con chiarezza dichiarandosi contro il conflitto. Riesce comunque ancora a lavorare, pur avendo rifiutato di aggregarsi alle maestranze ed agli artisti che partono per Salò. E’ amico di Visconti e rischia l’arresto, quando scoprorono a casa del nobile un ingente quantitativo di armi. Negli ultimi mesi del 1944, Poggioli apre un negozio di antiquario. Nel febbraio dell’anno successivo si suicida con il gas, anche se i giornali  dell’epoca scriveranno  di tragica fatalità: “Il regista cinematografico Ferdinando Maria Poggioli è stato trovato morto stamane nella sua abitazione di Via S. Vito, 2. La morte è avvenuta in seguito ad asfissia per esalazione di gas. Secondo alcune fonti, avrebbe lasciato aperto il gas, per distrazione, dopo essersi preparato una camomilla prima di andare al letto…”

Ricorda Antonio Pietrangeli, sceneggiatore e critico cinematografico molto severo “Per me, che avevo mosso le critiche più severe ai suoi ultimi film e che avevo avuto con lui, pochi giorni prima, un’accalorata discussione, allo stupore e alla pena che la notizia ha suscitato, s’è aggiunto un senso di angoscioso rammarico. Sensibile com’era ad ogni appunto o riserva che s’esprimesse sull’opera sua, Poggioli era rimasto addolorato dalla vivacità delle critiche che avevo espresso circa il Cappello da prete e le Sorelle Materassi. Critiche che non partivano dal gusto meschino della maldicenza o della denigrazione più o meno gratuita, ma dal dispetto e dal dolore, diciamo pure, di vedere un autentico temperamento d’artista come il suo sperdersi per vicoli e vicoletti tutt’altro che congeniali alla sua più vera natura.

Fu Mario Soldati ad organizzare una colletta assieme a Maria Denis per i funerali che avvennero due giorni dopo. Gli alleati sarebbero entrati in Roma nel giugno di quell’anno. Roberto Rossellini in quello stesso anno, avrebbe girato Roma città aperta.



FILMOGRAFIA COMPLETA

1932

Impressioni siciliane ( documentario)

Paestum  ( documentario)

1936

Arma bianca

1939

Ricchezza senza domani

1940

Addio giovinezza!

1941

L’amore canta

Sissignora

1943

Gelosia

La bisbetica domata

La morte civile

L’amico delle donne

Sogno d’amore

Sorelle Materassi

1944

Il cappello da prete

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