• Film

Il bandito_1946

Titolo originale

Original title: IL BANDITO

Regia – Direction: ALBERTO LATTUADA

Aiuto regia – Assistant director: Aldo Buzzi

Produzione – Produced by: Dino De Laurentiis per la LUX Film- R.D.L.

Direttore di produzione – Production manager: Maggiorino Canonica

Soggetto – Writing: Alberto Lattuada

Sceneggiatura – Screenplay: Tullio Pinelli, Piero Tellini, Ettore Maria Margadonna, Oreste Biancoli, Mino Caudana, Alberto Lattuada

Cast: Anna Magnani (è Lidia), Amedeo Nazzari (è Ernesto Ferrero), Carla Del Poggio (è Maria Ferrero), Carlo Campanini (è Carlo Pandelli), Eliana Banducci (è Rosetta), Mino Doro (è Mirko), Folco Lulli (è Andrea), Mario Perrone (è il gobbo), Amato Garbini (è Faustino, tenutario), Ruggero Madrigali (è negriero), Gianni Appelius (è Calligaris), Thea Ajamaretti (è Armida, la tenutaria)

Fotografia – Director of photography:Aldo Tonti

Operatore – Camera operator: Giovanni Fontana

Musica – Original music: Felice Lattuada

Montaggio – Editor: Mario Bonotti

Scenografia – Set decoration: Luigi Borzone

Costumi – Costumes: ?

Arredamento- Interior decoration: Luigi Rovere

Scenotecnico – Art departement: ?

Suono – Sound: Mario Amari

Formato – Film negative format: mt. 2381 B/N 35mm

Durata, Runtime: 86 minuti ca

Distribuzione – Distribution: LUX film

Data di uscita – Release date: ottobre 1946 (v.c. 1206 del 13/09/1946)

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Genere – Genre: drammatico

Trama-Plot Trama: Un lungo treno merci:  Ernesto Ferrero, dopo esser stato prigioniero in Germania, torna  nella sua città; ma non trova le persone che ama: la sua casa è un cumulo di macerie, la madre è morta, la giovane sorella è scomparsa. Ernesto non riesce a ritrovare il senso della propria esistenza finché un giorno, in una casa di tolleranza, incontra la sorella che le difficoltà della vita hanno spinto alla prostituzione. Ernesto vuole liberarla, affronta il protettore ma nella colluttazione un colpo di pistola ferisce a morte la sorella; Ernesto allora uccide il protettore facendolo cadere nella tromba delle scale. Poi fugge, disperato, ferito, inseguito dalla polizia; trova rifugio presso Lidya un’altra prostituta che è anche a capo di una banda di rapinatori. Ernesto intreccia una relazione con la donna, e la sostituisce a capo della banda, malgrado il parere contrario dei suoi complici parere che  si fa feroce quando i banditi scoprono che utilizza in denaro dei furti per compiere delle opere di bene. Nascono anche contrasti con Lidya che lo denuncia mentre Ernesto sta assalendo un’automobile con degli altri malviventi. Braccato da alcuni poliziotti, Ernesto, invece di mettersi in salvo, riaccompagna a casa la figlioletta di un suo ex commilitone che aveva incontrato per caso in una strada di montagna. Poco dopo, raggiunto da alcuni agenti che gli hanno intimato invano di fermarsi, Ernesto viene colpito e muore stringendo in mano una piccola oca di cellophane che le aveva regalato la bambina.

1.Note –Notes: Amedeo Nazzari ha vinto il Nastro d’Argento nel 1947 come Miglior Attore Protagonista.

2. Note-Notes: Presentato al festival di Cannes, “apparve a certuni un po’ forzato nei suoi accenni drammatici, ma fu salutato nel complesso dalla critica come un’opera di notevole rilievo” Tuttavia furono molte anche le critiche negative al suo modo di fare cinema e a proposito di quegli attacchi, Alberto Lattuada in una intervista di oltre quaranta’anni più tardi dichiarò: ” Non rinnego nulla dei miei film, delle mie scelte, della mia vita. Ma io storie impegnate le ho raccontate sempre. Vogliamo ricordare ‘Il bandito’, con Amedeo Nazzari e Anna Magnani? Era il 1946. Oppure parliamo del ‘Mafioso’, del 1962. E il pacifista ‘Fraulein Doktor’? Ho sempre fatto quello che ho voluto, film sull’adolescenza e sull’amore e storie serie. Ma siccome i critici amano etichettare tutto, a me hanno appiccicato la targhetta del talent-scout” (intervista a Laura Ballio, sull’Europeo del 26-12-87).

3. Note-Notes: ” Lattuada rappresenta con la sua filmografia come uno dei casi più tipici della condizione del regista cinematografico, situato tra l’interdipendenza degli elementi generativi del film e l’integrazione dell’individuo nella società. La posizione intellettuale di Lattuada, le ‘rese’ e le ‘resistenze’ al condizionamento economico, il suo impegno ’sociale’ trovano conferma nelle sue pellicole” (Filippo M. De Sanctis).

4. Note-Notes: “ Le tragedie famigliari e l’impossibile reinserimento nella Torino postbellica, spingono un reduce (Nazzari) a entrare nella malavita. Molto pessimista e ingiustamente sottovalutato il film coniuga sapientemente neorealismo  e suggestioni noir di marca USA nella sceneggiatura di Oreste Biancoli. Peculiare la scelta degli attori che ribaltano coi loro personaggi l’immagine popolare chi li ha resi famosi: il brillante e avventuroso Nazzari è l’antieroe disilluso, la “popolana”  Magnani è addirittura il boss della banda e la virginea Carla Del Poggio fa la prostituta. Notevole fa fotografia di Aldo Tonti in difficile equilibrio tra realismo e impressionismo ”(Il Mereghetti, dizionario dei film 2013)

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vedi


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Alberto Lattuada

Data nascita: 14 novembre 1914, Milano (Italia)

Data morte: 3 luglio 2005, Orvieto (Italia)

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