4_Il montaggio creativo

    4_ MONTAGGIO CREATIVO


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    4_MONTAGGIO CREATIVO

    Come tutti gli autodidatti, nutro una forma di reazione allergica per i testi sul montaggio. So che hanno ragione; so che le indicazioni che forniscono sono preziose, ma non riesco mai a di dimenticare,  leggendoli,  che – fatte rarissime eccezioni – gli autori  non sono mai stati montatori.  Non credo sarebbero in grado di caricare una moviola o far camminare una macchina Avid. E’ una sciocchezza, certo e non voglio mancare di rispetto a professori,  sapienti conoscitori del problema ma la mia strada è diversa ed è quella che racconterò in queste pagine, ovvero il cammino che ho seguito,  passo dopo passo, acquisendo le prime esperienze nelle sale di un cinema o su una scomoda sedia di  un Cineclub. Perché sala cinematografica  e Cineclub?

    Perché il primo compito del montatore è guardare, guardare, e riguardare lo stesso film. La prima volta si segue la trama, la seconda attori e fotografia, la terza montaggio e musica (elementi strettamente legati fra di loro). Mentre si guarda, cercare di percepire le reazioni del pubblico ovvero la risposta emozionale dello spettatore,   nel gioco  dei colpi di scena o negli stacchi musicali improvvisi e violenti i tempi di risposta della persona che gli siede accanto. E per tempi intendo quelli di reazione.  E chiedersi come la scena che precede il momento clou ha preparato quella emozione. Con un primo piano, con uno guardo indifferente, con la disattenzione del soggetto  che riceverà l’attacco, oppure il soggetto era già preparato e/o terrorizzato di suo? Dunque è proprio guardando e riguardando lo stesso film non capiremo l’abilità del regista o del montatore e la loro esperienza da fare nostra prima di diventare, a nostra volta, creativi.

    Perché il cinema è arte popolare che non finirà mai di rinnovarsi e di evolversi come si evolve il linguaggio che usiamo tutti i giorni.

    Altra informazione  è quella che ci arriva se la proiezione del film avviene  in un Cineclub. Il pubblico in sala  è più competente (non sempre, è ovvio,  solo qualche volta,  ma è sufficiente) le persone reagiscono diversamente all’impatto degli effetti e della trama. Poi, un signore (di solito il Presidente) alla fine della proiezione sale su un piccolo palco e ci spiega quello che abbiamo visto e non sempre capito. , ma serve; serve a capire quando nel montaggio di un film si è esagerato con la presunzione del messaggio o nel rischio di certi attacchi o nella lunghezza di certi primi piani.

    Liberi di darmi retta o di considerarmi solo un presuntuoso, ma sala cinematografica (frequenza regolare, ripetuta, ricorrente) e il Cineclub (presenza fedele ma saltuaria) valgono più di qualunque testo sul montaggio.

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    Commenti [1]

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