Corto in Corto : I figli del marchese Lucera

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I figli del marchese Lucera_1939

Titolo originale
Original title: I FIGLI DEL MARCHESE LUCERA
Regia
Direction: AMLETO PALERMI
Aiutoregia – Assistant director: Giorgio Bianchi
Produzione – Produced by: SCALERA FILM
Direttore di produzione – Production manager:
Soggetto – Writing: tratto dalla commedia omonima di Gherardo Gherardi
Sceneggiatura – Screenplay: Ettore M. Margadonna
Cast: Armando Falconi, Caterina Boratto, Sergio Tofano, Gino Cervi, Filippo Scelzo, Carlo Romano, Camillo Pilotto, Clelia Matania, Olinto Cristina, Gemma Bolognesi, Adele Garavaglia, Talia Volpiana, Alfredo Petroni, Anna Maria Bottini, Gianni Agus, Nicola Maldacea, Luigi Cristiani, Mariella Lotti, Giuseppe Ricagno, Luigi Allodoli, Renata Carrari, Giovanni Ferrari, Maria Pia fonzi, Armando Guarnieri, Gennaro Sabatano
Fotografia – Director of photography: Massimo Terzano
Operatore
Cameramen: ?
Musica – Original music: Umberto Mancini
Montaggio – Editor: Eraldo Da Roma
Scenografia – Set decoration: Salvo D’Angelo
Costumes: ?
Pittore
Art Department: Salvo D’Angelo
Makeup: ?
Suono – Sound: Boris Muller
Formato – Film negative format: mt 2352 bn 35mm
Durata – Runtime: 85′ ca
Distribuzione – Distribution: SCALERA FILM
Data di uscita – Release date: 1939 (visto censura 31.12.38 )

Genere – Genre: commedia leggera

Trama-Plot: Un nobile decaduto ed un suo compagno di stravizi mettono in atto una serie di truffe per cercare di arraffare qualche soldo. Tutti i tentativi sono destinati all’insuccesso; poi il marchese incontra una figlia naturale. Questo lo fa rinsavire e rimettere sulla giusta strada della virtù.

1. Note-Notes: Dalla critica dell’epoca: Nello scolorito disordine di certa produzione, un film in fondo mediocre come I figli del marchese Lucera appare subito una operazione degna di nota (…) Non accadde spesso di vedere i ” nostri attori” recitare con tanta sobrietà e sicurezza con accenti umani e comprensibili e di vedere le loro azioni svolgersi con tanta naturalezza. Insomma, una pellicola realizzata con decorosa intelligenza più che con patetica ispirazione. Ma quello che conta è di raggiungere un decoroso livello medio, e questo film lo raggiunge ( Gino Visentini, in Cinema, 10 febbraio 1939)

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