Camillo Pilotto
Camillo Pilotto_ ( Roma, 6 febbraio 1890 / Roma, 27 maggio 1968).
Attore italiano, considerato come uno fra i più importanti caratteristi della prima metà del Novecento. Ma definire questo attore solo come un ” caratterista” credo sia profondamente ingiusto come talvolta solo i critici sanno fare; perchè sobrietà e capacità di “disegnare” un personaggio in modo coerente e preciso sia sul palcoscenico che davanti alla macchina da presa non significa affatto “caratterizzare” ma far uso di uno stile personale molto lontano dall’enfasi retorica del periodo in cui si è trovato ad operare. Si tenga conto che Camillo Pilotto – figlio d’arte – esordisce appena quindicenne nella Compagnia di Ermete Zacconi e che a ventun’ anni è con Emma Gramatica nella Compagnia del teatro Manzoni di Milano. Con la grande attrice collabora sino al 1928 con poche interruzione ed interpretando personaggi di grande valore. Fra quelli più apprezzati dalla critica, ricordo: Sganarello, nel Don Giovanni di Molèire, e Cotrone nei Giganti della Montagna di Luigi Pirandello. Durante tutto questo periodo, si interessa anche al cinema muto e viene diretto da importanti registi, come Augusto Genina, Eugeno Perego, Riccardo Tolentino, Eleuterio Ridolfi, uno dei padri del cinema italiano. Con l’avvento del sonoro, la collaborazione di Pilotto al cinema si fa più intensa sino a divenire una delle figure più importanti dei così chiamati ” telefoni bianchi”. I suoi successi di quel periodo non si contano, ma il film in particolare che gli diede più popolarità è senza dubbio Abuna Messias. Il film anche molto apprezzato dalla gerarchie cattoliche, divenne la pellicola da replicare negli oratori e nei collegi in occasione di qualunque festa religiosa. E questa “ consuetudine” venne mantenuta viva sino alla metà degli anni cinquanta. In quegli anni e sino alla sua scomparsa, Camillo Pilotto alterna presenza – qui sì – da grande caratterista a ruoli più impegnativi.
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