Il neorealismo italiano
Opere principali del neorealismo
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Precursori ed influenze
!860 - Quattro passi fra le nuvole, di Alessandro Blasetti,
Ossessione, di Luchino Visconti
La nave bianca, Un pilota ritorna, L’uomo dalla croce, di Roberto Rossellini
Avanti c’è posto - Campo dei fiori, di Mario Bonnard
I bambini ci guardano, di Vittorio De sica
L’ultima carrozzella, di Mario Mattoli
FILM
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La terra trema (1948)
Bellissima (1951)
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Roma, città aperta (1945) - Gran Prix al Festival di Cannes del 1948, tre nastri d’argento ( miglior regia, miglior sceneggiatura, migliore attrice non protagonista) una nomination agli Oscar come miglior sceneggiatura originale.
Paisà (1946)
Germania anno zero (1948)
Stromboli terra di Dio (1949)
Viaggio in Italia (1953)
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Sciuscià (1946) – Oscar onorario
Ladri di biciclette (1948) - Oscar al miglior film straniero
Miracolo a Milano (1951) – Palma d’oro al festival di Cannes
Umberto D. (1952)
Stazione Termini (1953)
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Giuseppe De Santis
Caccia tragica (1947)
Non c’è pace tra gli ulivi (1950)
Riso amaro (1949)
Roma ore 11 (1952)
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Alberto Lattuada
Il bandito (1946)
Senza pietà (1948)
Pietro Germi
Gioventù perduta (1947)
In nome della legge (1948)
Il cammino della speranza (1950)
Il ferroviere (1956)
Renato Castellani
Sotto il sole di Roma (1948)
È primavera (1949)
Due soldi di speranza (1952) – Palma d’oro al festival di Cannes
Luigi Zampa
Anni difficili (1948)
Processo alla città (1952)
Federico Fellini
I Vitelloni (1953) – Leone d’argento alla Mostra di Venezia; 2 nastri d’argento (miglior regia e miglior attore non protagonista )
La strada (1954) – Oscar al miglior film straniero; Leone d’argento alla Mostra Cin. di Venezia; 2 nastri d’argento (miglior regia e produzione)
Carlo Lizzani
Achtung! Banditi! (1951)
Francesco Maselli
Gli sbandati (1955) – Menzione speciale alla Mostra d’arte cinematografica di Venezia
LIBRI
C arlo Lizzani, Il cinema italiano. Dalle origini agli anni ottanta, Roma, Editori Riuniti, II edizione 1982, p. 99-160. CL 63-2470-3
Gian Piero Brunetta, Storia del cinema italiano, Vol. III (Dal neorealismo al miracolo economico 1945-1959), Roma, Editori Riuniti, 1993. ISBN 88-35-3788-4
Georges Sadoul, Histoire du Cinema Mondial, des Origines à nos Jours, ottava edizione, rivista e ampliata, Parigi, Flammarion, 1966, pp. 326-338
Il neorealismo, pur così ricco di novità e di intenti, non occupa tutto lo spazio del nuovo cinema italiano del dopoguerra. C’è Totò, Amedeo Nazzari e Yvonne Sanson con i loro polpettoni tragici, c’è Renato Rascel e Macario che ci racconta “ Come vinsi la guerra”; ma indubbiamente il neorealismo è la componente culturalmente più prestigiosa e più nota, di quel tempo; certo minoritaria in termini di incassi ma capace di farci riacquistare stima internazionale e alimentare la creatività di registi come Antonioni e Fellini.
E sono figli del neorealismo anche i primi film della commedia all’italiana, come la serie nata dal fortunato Pane amore e…fantasia.
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