• Luce e Colore

Carlo Dapporto

Carlo Dapporto_(San Remo, 26 giugno 1911 / 1 ottobre 1989). Attore di varietà, cinema e televisione.

Straordinario talento comico, inizia la sua carriera come cantante e ballerino; poi è con Carlo Campanini nel 1935, in una compagnia di avanspettacolo dove interpreta una imitazione di Stanlio & Ollio. Il grande successo arriva nell’immediato dopoguerra, nella Compagnia di Wanda Osiris e nel 1947 è già capocomico. Dotato di grande abilità e simpatia, Dapporto riesce a conferire il ruolo di carattere a due apparenti macchiette: quella del “Maliardo” in frac e cilindro con i capelli tirati dalla brillantina, impenitente seduttore, – a questo personaggio Marcello Marchesi e Gustavo Palazio hanno dedicato il libro Carlo Dapporto, Il maliardo: mito, personaggio, vita (Rusconi, 1977) – e quella del mite e baffuto “Agostino”, personaggio arrivato da Carosello e amato da tutti i bambini (e non solo bambini) d’Italia.Il cinema non è stato molto attento a Carlo Dapporto ed ha preferito usarlo come comprimario o come interprete delle macchiette più popolari. Inizia nel difficile anno del 1943, con In cerca della felicità (poco più di una comparsa) ma nel secondo, girato alla fine del 1944 (Il processo delle zitelle) riveste già un ruolo importante. Carlo Dapporto (45 pellicole nel suo palmarès) ha lavorato con moltissimi registi importanti; ricordo: Mario Mattòli , Mario Soldati , Pietro Germi, Mario Amendola, Mauro Bolognini, Eduardo De Filippo, Bruno Corbucci , Alberto Sordi, Alberto Bevilacqua. Il suo ultimo lavoro è del 1987, nel film di Ettore Scola La famiglia. Per questa interpretazione ottiene il Nastro d’Argento. La municipalità di San Remo ha dedicato al suo nome il piazzale antistante il Teatro del Mare, una Scuola di Teatro e una corsa ciclistica.

Il figlio Massimo Dapporto, attore,  lo ricorda così: “«Mio padre lo ricordo innanzitutto come uno che portava il buonumore dappertutto, anche fuori dalla scena, con chiunque. Per lui avere una persona davanti significava già avere un pubblico. Aveva quello spirito ligure sempre pieno d’ironia (…) Al di fuori del lavoro era quasi sempre con persone semplici. ed era anche una persona molto sensibile. Faceva del bene, ma in maniera nascosta…». La sera del debutto del figlio in teatro, a Ostia Antica, non ricordo uomo più felice di lui: alla fine della rappresentazione girava come un forsennato da un gruppo all’altro continuando a dire “…e’ mio figlio, è mio figlio !”. Chissà, forse leggeva in lui il riscatto di una vita da comico, personaggio amato dal pubblico ma moltissime volte disprezzato o ignorato da dai critici e dagli intellettuali “che contano “.

O forse e più semplicemente, esprimeva il suo orgoglio di padre.

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FILM CITATI DA CORTO IN CORTO

1944: In cerca di felicità, regia di Giacomo Gentilomo

1945: Il processo delle zitelle, regia di Carlo Borghesio – Scadenza 30 giorni, regia di Luigi Giacosi – La signora è servita, regia di Nino Giannini.

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