Gli uomini, che mascalzoni_1932
Titolo originale
Original title: GLI UOMINI CHE MASCALZONI
Regia – Direction: MARIO CAMERINI
Aiuto regia – Assistant director: Ivo Perilli
Produzione – Produced by: Emilio Cecchi per la CINES
Direttore di produzione – Production manager: Carlo J. Bassoli
Soggetto – Writing: Aldo De Benedetti, Mario Camerini
Sceneggiatura – Screenplay: Aldo De Benedetti, Mario Camerini, Mario Soldat
Cast: Lia Franca ( è Mariuccia), Vittorio De Sica ( è Bruno), Cesare Zoppetti ( è Tadino), Aldo Moschino ( è il conte Piazzi), Carola Lotti ( già Pia Lotti ( è Gina), Anna D’Adria ( è Letizia), Gemma Schirato ( è la vedova), Maria Montesano ( la donna delle caramelle), Tino Erler ( è Mario), María Denis, Didaco Chellini.
Fotografia – Director of photography: Massimo Terzano, Domenico Scala
Operatore – Camera operator: Tino Santoni
Assistente operatore – assistant camera: Marcello di Laurino
Musica – Original music: Cesare A. Bixio – orchestra diretta da Armando Fragna ( secondo altri : Pietro Sassoli) La canzone “Parlami d’amore Mariù” è di Bixio e Sassoli
Montaggio – Editor: Fernando Tropea
Scenografia – Set decoration: Gastone Medin
Costume – Costumes: ?
Pittore – Interior decoration: ?
Direttore dei lavori – Art direction: ?
Trucco – Makeup: Willy, Miller, Francesco Sala, Raimondo Van Riel
Suono – Sound: Pietro Cavazzuti
Formato – Film negative format: mt 1809 bn 35mm
Durata, Runtime: 66’ minuti ca
Distribuzione – Distribution: ANONIMA PITTALUGA
Data di uscita – Release date: agosto 1932 ( v.c. n. 27356 del 31.08.32)
Titolo provvisorio: Taxi
Genere, Genre: commedia sentimentale
Trama-Plot: Bruno, autista sotto padrone milanese, si innamora della commessa di una profumeria, Mariuccia. Bruno riesce a strapparle un appuntamento e per far colpo sulla ragazza si presenta con la macchina del padrone, presa con uno strattagemma. Mariuccia confusa dalle chiacchiere e dallo charme di Bruno – lei è molto ingenua, di origini modeste, suo padre fa il tassista – accetta la gita uori Porta. Purtroppo, quando i due entrano nell’Osteria di campagna, Bruno si rende conto che nel locale c’è la moglie del suo datore di lavoro. Impaurito fugge abbandonando Mariuccia al tavolo del ristorante. Sulla strada del ritorno, ancora sconvolto da quanto ha provocato e dall’aver abbandonato Mariuccia, Bruno ha un incidente. La macchina è mezzo sfasciata, e il padrone lo licenzia. Mariuccia intanto che è stata costretta a passare la notte all’Osteria con conseguente ira del padre, decide di troncare ogni rapporto con Bruno. Ma intanto viene a sapere che è stato licenziato e cerca di aiutarlo a trovare lavoro. Il tutto in un carosello di reciproche villanie, colpi e reazioni in una giostra di colpi e reazioni affettive con il solo scopo di tentare di ferirsi ed alimentare reciproche gelosie. Riusciranno alla fine a rappacificarsi con il benevole consenso del padre di lei.
1. Note-Notes: Presentato alla Mostra di Venezia nel 1932.
2. Note-Notes: Nel 1953, un remake poco fedele del film, con protagonisti Walter Chiari e Antonella Lualdi, regia di Glauco Pellegrini.
3. Note-Notes: Girato negli studi della Cines di Roma. Esterni sul lago Maggiore, ad Airone ed alla Fiera di Milano. Esterni nella città di Milano
4. Note-Notes: E’ il primo film da protagonista di Vittorio De Sica
4. Note-Notes: Lia Franca ( alla anagrafe: Libia) nata a Trieste, dopo aver recitato in Resurectio ( Alessandro Blasetti ( 1931) , Corte d’Assise ( Guido Brignone 1930) sembra non abbia voluto approfittare del grande successo ottenuto con Gli uomini che mascalzoni scegliendo il matrimonio con un commendatore romano di cui ignoro il cognome e abbandonando per sempre il cinema.
6. Note-Notes: dalla critica del tempo: “ Non è un film ambizioso, un film in cui ci sia magniloquenza e spreco di mezzi. E’ un film fatto di finezze, di garbo, di squisita misura (…) Il luogo dell’azione è Milano. E’ la prima volta che vediamo Milano sullo schermo (…) Camerini ha saputo cogliere con una finezza estrema certe inconfondibili caratteristiche del volto e del movimento di Milano a darcene senza sforzo e senza quegli abusi documentari che qualche volta riducono il film di questo genere a delle raccolte di cartoline, di monumenti celebri, invece tuttoil colore tutto lombardo, l’operosa vitalità”. ( Filippo Sacchi, dalla Mostra di Venezia, in Corriere della Sera, 12 agosto 1932).
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Data nascita: 6 febbraio 1895, Roma (Italia)
Data morte: 4 febbraio 1981 Gardone Riviera (Lombardia, Italia)
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