3. L’Italia nella Grande Guerra
1915: CINEMA&SOCIETA’
Il 25 maggio 1915, secondo giorno di guerra, alpini italiani si scontrano con gli austriaci sulle Tre Cime di Lavaredo incendiando il rifugio Tre Cime ( oggi Rifugio Locatelli.). Pochi giorni dopo, Sepp Innerkofler, custode del Rifugio e formidabile guida dolomitica, viene sorpreso da un alpino italiano, Piero De Luca, mentre si arrampica sul Paternò, forse per studiare meglio la disposizione delle truppe italiane. Sono quasi in cima, l’uno di fronte all’altro. De Luca afferra un sasso e lo scaglia contro il più famoso dei rocciatori austriaci; Innerkofler alza le mani in un gesto istintivo di difesa e precipita incastrandosi sul fondo. Poi sarà guerra di trincee, di cunicoli, di camminamenti, di quattro lunghissimi anni di assalti feroci e feroci sconfitte. Gli alpini si arrampicano sulle cime dei monti trasportando a spalle cannoni e munizioni e maledicendo Gorizia. I fanti, carne da cannone, vivono nel fango tra pulci, scabbia, tubercolosi e un diffuso alcolismo provocato dal pessimo cognac in distribuzione prima degli assalti. E intanto a bassa voce fanno sapere che
Il general Cadorna
ha scritto alla Regina:
se vuoi veder Trieste
la vedi in cartolina
A scuola le maestre insegnano a costruire palle di carta ricoperte di cera da inviare al fronte come combustibile per le stufe di trincea. Venivano confezionate con la carta dei giornali bagnata e pressata con le mani. Un insegnamento che gli italiani si trascineranno dietro come utile promemoria per gli inverni della seconda guerra mondiale.
Vedi
2. L’ ITALIA NELLA GRANDE GUERRA
4. L’ ITALIA NELLA GRANDE GUERRA
ottobre 28th, 2009 at 23:12
molto intiresno, grazie
ottobre 29th, 2009 at 06:36
necessita di verificare:)