• Luce e Colore

4. L’Italia nella grande guerra

1916:CINEMA&SOCIETA’

Il grande massacro

Col passare dei mesi e degli anni, l’Italia che non è nelle trincee cambia pelle; c’è una fortissima inflazione; sono pochi e tutti vecchi i contadini nei campi ed anche nelle fabbriche e nei trasporti, che ora pretendono braccia e questa volta forzatamente femminili. La donna italiana, che non ha diritto al voto, sostituisce il marito nei lavori pesanti come l’aratura ed il raccolto, ma è anche operaia, impiegata, crocerossina, senza poter abbandonare il ruolo di madre e di angelo del focolare (spento)

La moda cambia; le gonne prima molto lunghe ed aderenti ( tanto da costringere le donne a procedere a passettini) si fanno più corte e più larghe per rendere più sciolti i movimenti. Spariscono gli alti colletti di pizzo a favore di scolli triangolari. Molti abiti, infine si ispirano addirittura alle divise militari nelle forme e nei colori. L’ analfabetismo è sceso al 50% circa per gli uomini e al 47% per le donne. Fra le scrittrici donne, spicca il talento di Grazia Deledda e di Matilde Serao. Il cinema si è interessato a Grazia Deledda in una versione del suo romanzo, Cenere, interpretato da Eleonora Duse. Intanto, la fame si affaccia agli usci degli italiani. Mancano moltissimi generi di prima necessità, la borsa nera è la vera padrona del mercato. La guerra aerea si intensifica. Gli austriaci bombardano Treviso, Rimini, Ravenna. D’ Annunzio vola su Trieste. Nasce il mito di Francesco Baracca che mirava “ al velivolo e non all’uomo” e che dopo aver abbattuto l’aereo nemico, scendeva a bassa quota per sincerarsi che il pilota fosse vivo. Poi, lo salutava muovendo le ali.

3. L’ ITALIA NELLA GRANDE GUERRA

5. L’ ITALIA NELLA GRANDE GUERRA


SUGLI SCHERMI DEL 1915

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