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Il mio nome è Shangay Joe

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Titolo originale:
IL MIO NOME E’ SHANGAY JOE (1973)
Regia: Mario Caiano
aiuto regia: ?
Produzione: Giovanni Angiolini per C.B.A., Champion.
Dirett.Prod.: Ennio Onorati
Soggetto: Carlo Alberto Alfieri
Sceneggiatura: Carlo Alberto Alfieri, Mario Caiano, Fabrizio Trifone Trecca.
Cast: Klaus Kinski (Scalper Jack), Chen Lee (Shangay Joe), Claudio Undari – alias Roberto Hundar(Pedro il cannibale), Katsutishi Mikurya (Mikuya), Gordon Mitchell (Sam), Carla Romanelli, Carla Mancini, Giacomo Rossi Stuart, George Wang, Federico Boido, Francisco Sanz, Piero Lulli, Andrea Aureli, Lars Bloch.
Fotografia: Guglielmo Mancori
Musica: Bruno Nicolai
Montaggio: Amedeo Giomini
Scenografia Riccardo domenici
Costumi Orietta Nasalli Rocca
operatore Mario Sbrenna

Formato: 35mm colore Technicolor
Durata: 103’ ca. versione Italia
Data di uscita: 1973 Italia, 1976 USA.
Distribuzione: Ambassador Film Distr.
Genere: western
Nazione: Italia

Trama:
America 1882, Shangay Joe arrivato dalla Cina diventa un cowboy, in cerca di fortuna. Incontrerà un sacco di guai quando uno spietato sfruttatore di peones lo vuole morto. Pedro il cannibale, Jammy Pechino e Jak Scalp, al soldo di Spencer, tentano più volte di farlo fuori ma naturalmente falliranno sempre.

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Il Regista: Mario Caiano,
regista cinematografico, nasce a Roma nel ’33. Studia Lettere classiche e Archeologia e svolge il suo lavoro di archeologo presso la Sovraintendenza alle Antichità del Lazio. Contemporaneamente lavora come aiuto regia per maestri del calibro di Sergio Grieco e Camillo Mastrocinque. Esordisce come regista nel ’60 con un peplum, “Ulisse contro Ercole” non sarà l’ultimo; si cimenta per primo, insieme a Joaquin Luis Romero Marchent nel western all’Italiana, nel lontano ‘62 gira “ Il segno di Zorro” con Sean Flinn (figlio di Errol) ne seguiranno molti altri: ”Ringo il volto della vendetta”, “Per favore non sparate col cannone”, “Sette pistole per un massacro”.Con lo pseudonimo di Allan Grunewald nel ’65, gira l’horror gotico “Amanti d’oltre tomba” interpretato dalla regina incontrastata del cinema del terrore, Barbara Steele, attrice nostrana lanciata ne “La Maschera del demonio” di Mario Bava nel ’60 (il figlio Lamberto ne ha fatto un rifacimento per la televisione).Il western-Kung-fu ha in “Il mio nome é Shangay Joe” un degno rappresentante. Da segnalare il personaggio interpretato da Kinsky, sadico, amante degli scalpi. Tra i personaggi particolari che costellano la pellicola, ritroviamo un mito, Claudio Undari, il primo cowboy della storia del western (“L’Ombra di Zorro” di Marquent) qui nel ruolo di “Pedro il cannibale” Il film avrà un seguito:”Che botte ragazzi”.
Caiano, negli anni ’70 si dedica al poliziesco suoi “Milano Violenta”, e “Napoli spara”, cura la regia di sceneggiati e fiction tv.

1. Note: La scena in cui Gordon Mitchell canta “Chin-Chin Chinaman mentre trasporta una pala è stata improvvisata sul posto da Mitchell che ha poi scritto la canzone.

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