• Luce e Colore

Mario Mattòli

mario_mattoliMARIO MATTOLI_ ( Tolentino, 20 novembre 1898 / Roma, 26 febbraio 1980)

In realtà la sua formazione e la sua cultura erano  figlie del lavoro quasi quotidiano nei teatri di posa; forse aveva poco “ talento” o forse preferì la strada che sapeva meglio praticare senza cercare inutili compensazioni intellettuali. Non lo sapremo mai; a noi basta registrare che,  nella sua carriera, realizza 84 lungometraggi, iniziando a 36 anni, per sostituire Carlo Ludovico Bragaglia nel film Tempo massimo, del 1934.

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Certo non era digiuno di spettacolo e conosceva bene attori, registi, maestranze, per la lunga militanza come collaboratore degli impresari Suvini e Zerboni. Nel 1927, quando il Regime elargisce aiuti economici importanti per trasformare i  teatri in sale cinematografiche, intuisce la possibilità di dar vita ad un teatro leggero in grado di utilizzare il ridotto palcoscenico dei cinema. Così fonda con Luciano Ramo, la Spettacoli Za-bum, vera fucina di futuri talenti come Vittorio De Sica, Alberto Sordi, Erminio Macario, Aldo Fabrizi, Enrico Viarisio.

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Mario Mattoli era nato a Tolentino, nelle Marche.  Il padre , medico, primario dell’ospedale  vantava  la discendenza da una nobile famiglia  di Bevagna; Mario si  indirizza a studiare Giurisprudenza, a Roma, quando finisce nell’agenzia degli impresari teatrali Suvini e Zerboni con tutta probabilità per rimediare qualche lira da miseria-e-nobiltaaggiungere all’assegno di papà; ma quel mondo lo affascina e lo strega: basti pensare alla velocità e all’impegno sul lavoro: gira una media di tre, quattro film all’anno; nel 1942 arriva a sei.  Se si tiene conto che un film a basso costo richiede 4 settimane di lavorazione, altrettante di montaggio ed edizione, significa che Mattòli lavorava tutti i giorni dell’anno, domeniche comprese,  visto che firma come sceneggiatore oltre la metà dei film che lo hanno visto regista.

Nel 1928, sposa Myty Mignone, attrice di prosa molto conosciuta in quel periodo, brava anche sulle tavole del Varietà, dove lavorava  con i fratelli Monti ( Milly Monti, in arte Milly).

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La critica, ovviamente non ha avuto quasi mai parole tenere verso questo regista; nessun premio significativo, nemmeno alla carriera. Mi auguro che le nuove generazioni – così come fece Aprà, nel “Caso Matarazzo” possano scrivere una migliore collocazione nel panorama del cinema italiano per questo ammirevole regista, magari rivedendo con più attenzione film come Miseria e Nobiltà  con  Totò o il “ Turco Napoletano”  sempre con Totò, o Un mandarino per Teo, trasposizione cinematografica di una stupenda commedia musicale di Garinei e Giovannini.

Mario Mattoli, è morto a Roma nel 1980. Aveva ottandue anni.

Dal 2008, a Bevagna, paese natale della sua famiglia, viene organizzata una rassegna culturale dei suoi film dal titolo “Mattòli si nasce “ ( ricordate Totò?: “ Signori si nasce, e io – modestamente – lo nacqui). Dal 2009 si è anche dato il via ad un premio letterario: “Premio Mattòli per la commedia all’italiana”.

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