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Una ragione per vivere, una per morire

Titolo originale:
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UNA RAGIONE PER VIVERE E UNA PER MORIRE (1973)
Regia: Tonino Valerii
aiuto regia: Tony Brandt
Produzione: Atlantida Film, Europrodis, Heritage Entr. Ingc., Les Films Corona, Sancrosiap, Terza.
Soggetto: Tonino Valerii, Howard Sandford.
Sceneggiatura: Ernesto Gastaldi, Fafael Azcona.
Cast: James Coburn, Bud Spencer (Carlo Pedersoli), Telly Savalas, Georges Geret, Ugo Fangareggi, Benito Stefanelli, Adolfo Lastretti, Guy Mairesse, Turam Quimbo, José Suares, Carla Mancini.
Fotografia: Alejandro Ulloa
Musica: Riz Ortolani
Montaggio: Franklin Boll, Franco Fraticelli
Scenografia ?
Costumi Osanna Guardini
Trucco Luciano Giustini
Formato: 35mm colore eastmancolor
Durata: Versione italia 118’ca.
Data di uscita: Dic 1973
Distribuzione: K-Tel Intrat. Corp.
Genere: western
Nazione: Italia/Francia/Spagna/Rft

Trama:
Assoldati da un ex maggiore nordista (James Coburn), espulso dall’esercito per tradimento, un manipolo di uomini compiono l’impresa: assaltano l’imprendibile Fort Holman. Al Maggiore però non interessa rivendicare il proprio onore quanto la vendetta, vuole vendicarsi del maggiore sudista (Telly Savalas), il boia di suo figlio..


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Il Regista: Tonino Valerii,
aiuto regista, sceneggiatore, regista cinematografico; nasce in provincia di Teramo nel ’34. Valerii concepisce il lavoro di aiuto regista, come un vero e proprio mestiere e non solo un passaggio, quasi obbligato, verso la regia, ne rivendica la creatività pur nella assoluta dedizione al regista ed alla realizzazione del film. Questa sua visione del “mestiere” lo rende prezioso e sono in molti a volerlo sul proprio set. Sono grandi registi come Alessandro Blasetti, Camillo Mastrocinque, Sergio Leone (“Per un pugno di dollari” non accreditato e “Per qualche dollaro in più”.
Da ottimo artigiano del cinema qual’é, Valerii quando si cimenta nella regia lo fa con mestiere; il suo “Una ragazza di nome Giulio” viene ufficialmente designato a rappresentare l’Italia al festival di Berlino nel 1970.
Il western lo fa anche lui, eccome!, esordisce nella regia con “Per il gusto di uccidere” nel ’66 con Craig Hill (che rimane in Italia per molti anni, come adattore ai dialoghi) e George Martin, un vero e proprio omaggio al cinema di Leone; subito dopo, nel ’67, esce nelle sale “I giorni dell’ira” con Giuliano Gemma e Lee Van Cleef e gli spettatori riempiono le sale. Per il mitico ”Il mio nome è nessuno”, con Terence Hill e Henry Fonda, aspetteremo fino al ’75. Il film è prodotto da Sergio Leone, di Leone é l’idea della storia, e la sceneggiatura è di Morsella e Gastaldi, avrà più successo all’estero che in Italia. Anche per realizzare “Una ragione per vivere ed una per morire” si metterà in piedi una ricca co-produzione ed un bel cast da “Sporca dozzina”, non manca la carneficina finale alla “Mucchio selvaggio”.
Nel 1995 gli é stato conferito il “Premio internazionale Flajano” per il centenario del cinema.

1. Note: La colonna sonora de “I giorni dell”ira” di Riz Ortolani viene riproposta da Quentin Tarantino in “kill Bill vol2”.
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