• Film

Yankee, l’ Americano

Titolo originale:
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YANKEE- L’Americano (1966)
Regia: Tinto Brass
aiuto regia: Ruggero Dugoni
Produzione: F. Giorgi e A.Lucatelli per la Tigielle srl./Balcazar Production Cinem.
Soggetto: Tinto Brass, Alberto Silvestri.
Sceneggiatura: Tinto Brass, Alberto Silvestri,Alfonso Balcazar,(versione spagna) Gian Carlo Fusco (dialoghi).
Cast: Philippe Leroy (Yankee), Adolfo Celi (Grande Concho), Mirella Martin, Tomas Torres, Francisco Sanz, Franco De Rosa, Victor Israel, Pasquale Basile, Jacques Herlin, Antonio Basile, Tomas Milton.
Fotografia: Alfio Contini
Musica: Il brano originale,”Serenata maledetta” é di E.Trapani/N. Rosso, eseguita da Nino Rosso
Montaggio: Teresa Alcocer, Tinto Brass, Juan Luis Oliver.
Scenografia Giulia Mafai, Juan Alberto Soler.
Costumi Giulia Mafai, Juan Alberto Soler.
Trucco Duilio Scarozza
effetti spec Antonio Baquero, Serse Urbisaglia.
Formato: 35mm colore Eastmancolor
Durata: Durata originale:96’ca.
Data di uscita: 25 agosto 1966
Distribuzione: Hispano Foxfilm (Spagna)
Genere: western
Nazione: Italia/Spagna

Trama:
Un cacciatore di taglie nordamericano ( Leroy) fa un patto con un fuorilegge Concho ( Adolfo Celi) per spartirsi un grosso affare, ma viene messo nel sacco. Sentendosi offeso nell’onore, si vendica sanguinosamente facendo fuori tutti.


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Il Regista: Giovanni Brass
detto Tinto, sceneggiatore, attore e regista cinematografico, nasce a Milano nel 1933. Si laurea in legge a Venezia nel ’57, innamorato del cinema, non eserciterà mai la professione di avvocato, per dedicarsi alla sua passione. Per due anni lavora come archivista a Parigi per la “Cinémathèque”, a Parigi dove conosce Cavalcanti e lavora sul suo set come assistente, tornerà in Italia come aiuto regista di Rossellini e Ivens ( Joris I. uno dei più grandi documenataristi del secolo). Il suo primo lavoro come regia è “In capo al mondo”, più noto come “Chi lavora é perduto” che realizza al fianco di Kim (Franco) Arcalli e da cui apprende le nuove tecniche di montaggio che lo accompagneranno nella sua carriera. Il lavoro avrà varie vicissitudini e problemi di censura perché considerato anarcoide e non in linea con i dettami dell’epoca, siamo nel 1963. Si dedica poi alla fiaba “fantascentifica” e al “genere” erotico che lo ha reso famoso. Quello con il western é un incontro fortuito, infatti Brass nello scrivere con Silvestri “Yankee”, intende fare uno “spaghetti-western” anomalo. Brass prende l’intreccio, inzeppato di stereotipi, e di personaggi quasi caricaturali come pretesto per un’operazione ironica di pop art con risvolti quasi surrealistici, accentuata dal montaggio “frantumato”. Prezioso collaboratore nell’impresa Alfio Contini, “mago delle luci”. In seguito a contrasti con la produzione, il regista ha disconosciuto il film.Chi riscuote i diritti?(!)

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