Le fasi della parte “letteraria” di un film sono più d’ una. La prima è il soggetto. che è l’ idea , l’ idea di una storia ancora non articolata, l’ abbozzo di una storia. Si deve scrivere in una, al massimo due cartelle.

Trattamento. E’ il passo successivo. La storia prende corpo. Vengono messi in luce i protagonisti , mentre il racconto si fa più completo, nel suo sviluppo letterario: Come comincia il film, come si sviluppa. Come finisce. In questa fase, è importante tracciare anche il profilo psicologico dei vari personaggi, non solo nelle scene che si presume faranno parte della sceneggiatura. In altre parole, occorre porsi la domanda, la famosa domanda, che molti attori si pongono prima di interpretare un ruolo: Chi sono? Da dove vengo? Qual’è il mio passato, quale sarà il mio futuro anche quando sparirò dal film? Se l’ inquadratura è una finestra sulla scena, il film è una grande vetrata su una storia. Una storia che è cominciata prima dell’ inizio del film e che talvolta continua anche dopo la fine del film.

Scaletta. E’ il termine di passaggio dalla fase letteraria a quella visiva. Il trattamento viene scomposto in scene, in esterni ed in interni. Ogni scena descritta nelle azioni che la compongono. Questa operazione ci permette di verificare dove il film rischia di essere lento, dove troppo affastellato, dove poco comprensibile.
Una fase aggiuntiva del trattamento riguarda i personaggi. Per ciascuno di loro sarà tracciata una breve scaletta di presenze, allo scopo di valutarne il peso ed il valore.

Sceneggiatura. Le scene vengono messe in ordine, coordinate dai dialoghi, dagli eventuali movimenti macchina e dal valore (primi piani, campi medi ecc) delle inquadratura che compongono quella scena. Tutti gli stacchi vengono numerati.

Altre operazioni come il decoupage o lo Story board, i giornalieri, il Piano di lavorazione, appartengono alla fase delle riprese.

Scritto da Giulio Berruti venerdì, 6 luglio 2007 alle ore 10:55 [Permalink]