• Luce e Colore

Claudio Undari .2

Qui è disponibile la traduzione inglese di questa lezione English translation

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Le cose oggi, sono cambiate

almeno in parte. Il ruolo ti viene affidato non più sulla sola fotografia, ma dopo un provino per consentire al regista di valutare la tua bravura, la presenza scenica, la padronanza della dizione. Oggi la presa diretta è basilare non solo nella fiction ma anche per i film destinati alle sale. Il doppiaggio viene riservato alle sole produzioni internazionali. Quando mi proposero di interpretare un ruolo da coprotagonista – antagonista (il primo in assoluto del western italiano, prodotto da Alberto Grimaldi per la PEA, in coproduzione con la Spagna) si avverava il mio sogno. La realizzazione del film avvenne nel 1960 con il titolo
L’ ombra di Zorro regia di J. R. Marchent. Fu un film che regalò sorprese a tutti. Gli esterni, prima di tutto. Si scelse, per ragioni esclusivamente economiche, la Almeria,almeria.jpg una località nel sud della Spagna, ma i luoghi erano talmente belli e corrispondenti alle esigenze del western (noi tutti avevamo negli occhi gli spazi infiniti del western classico) da persuaderci che stavamo girando in America. Certo, il deserto non era infinito: misurava dalla spiaggia del mare al suo interno circa tre chilometri. claudio2.jpgPiù che sufficienti comunque a creare la illusione dei luoghi e non fu difficile, per noi, indossare i panni che sino a quel momento aveva vestito John Wayne.
I cavalli (stalloni!) erano talmente addestrati da percepire addirittura l’ ordine del regista ed a scattare alla parola azione come tanti attori consumati. Avevamo armi riprodotte fedelmente sulle colt del 1878.


Dovevi saper cavalcare, era indispensabile saper cavalcare uno stallone claudio3.jpganzichè un ronzino! E per giunta addestrato a mazzetta ovvero all’ americana. Comunque bisognava stare sempre attenti per non essere disarcionati; il cavallo ci prova e percepisce se tu sai cavalcare ed alla prima occasione cerca di buttarti giù. Le tempeste di sabbia, a volte, ci costringevano sotto un tendone per delle ore. Si girava a 40 gradi all’ ombra, senza considerare i riflettori da 5000 sparati in faccia da pochi metri per claudio_lassiter_1.jpgcompensare la luce del sole. Edoardo Manzanos, co-produttore, aveva fatto costruire a circa venti chilometri da Madrid il suo pobladocopiando,nel possibile,le costruzioni fatte a Tucson per il film Un dollaro d’onore. Non c’ era sufficiente budget per le controfigure,le lunghe cavalcate,mi costringevano a superare,ogni giorno di più, le mie paure,quelle paure che saggiavano tutti, quando il tuo cavallo superava gli ottanta chilometri l’ora.! Le ore di lavoro non si contavano più; ci si alzava al mattino alle 5 per stare sul set fino al tramonto con una piccola pausa di circa mezzora. Comunque, l’ organizzazione era esemplare. Rispetto della sceneggiatura, grande attenzione alle scene di sparatorie, scazzottate ed inseguimenti. Poca finzione e molta realtà. Anche nel prendere e ricevere cazzotti.

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