• Film

Il vagabondo_1942

Titolo originale

Original title: IL VAGABONDO

Regia – Direction: ORESTE BIANCOLI, CARLO BORGHESIO

Aiuto regia -  Assistant director: ?

Produzione –  Produced by: CAPITANI

Direttore di produzione – Production manager: Giuseppe Sylos

Soggetto –  Writing: Erminio Macario, Bel Ami ( Anacleto Francini)

Sceneggiatura –  Screenplay: Oreste Biancoli, Vincenso Rovi, Akos, Tolnay,  Mario Amendola

Cast: Erminio Macario [Macario] (è Pippo, il vagabondo), Memo Benassi (è Fanfulla), Carlo Rizzo (è Battista), Luigi Almirante (è Cresima), Lilli Granado (è Lucilla), Nicoletta Parodi, Stefano Sibaldi, Carlo Moreno, Evelina Paoli, Luigi De Antoni [Alfredo De Antoni], Giuseppe Zago, Lilli Morgan, Idolo Tancredi, Vittorio Vaser.

Fotografia – Director of photography: Giorgio Orsini

Operatore –  Camera operator: ?

Musica – Original music: Cesare A. Bixio, Malatesta, Pasquale Frustaci

Montaggio –  Editor: Riccardo Cassano

Scenografia – Set decoration: Luigi Ricci

Costumi – Costumes: ?

Arredamento- Interior decoration: ?

Scenotecnico – Art direction: ?

Suono – Sound: Luigi Mondino

Formato –  Film negative format: mt. 2340 B/N 35mm

Durata, Runtime: 86’ minuti ca

Distribuzione –  Distribution: E.N.I.C.

Data di uscita –  Release date: gennaio 1942 ( v.c. 31484 del 31-12-1941)

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Genere – Genre: commedia

Trama-Plot: Pippo, un vagabondo,  vive in una baracca alla periferia di una grande città. Nonostante l’estrema povertà, l’uomo è allegro e spensierato e si innamora di una ragazza che lavora come domestica nella lussuosa villa di una coppia di marchesi. Un giorno Pippo la segue, intenzionato a dichiararle il proprio amore, ma si trova ad ascoltare per caso la conversazione tra il fidanzato della figlia dei marchesi e un suo amico: il ragazzo vuole sposarsi solo per interesse, non certo per amore. Il vagabondo viene scoperto e sta per essere buttato fuori, ma riesce a informare i proprietari della villa di quanto ha sentito. I due coniugi, riconoscenti, offrono un lavoro nella loro villa a Pippo. Ma l’uomo, che non vuole rinunciare alla propria libertà, ai propri amici e alla ragazza che ama, e a suonare la fisarmonica di strada in strada, rifiuta.

1. Note-Notes: girato negli Studi della FERT di Torino

2. Note-Notes: Fra gli sceneggiatori, appare,  per la prima volta, la firma di Mario Amendola ( 1910/1993,  zio di Ferruccio Amendola). Uomo di cinema a tutto campo, ha sceneggiato nella sua lunga carriera  più di 160 titoli, molti in coppia con Bruno Corbucci. Meno interessanti i suoi lavori come regista (37 titoli). Io ho avuto la fortuna di iniziare la mia carriera a Roma come suo aiuto regista  (Dagli amici mi guardo io – 1969) un western girato con estrema povertà di mezzi per la Casa di produzione di Luigi Rovere. Ricordo Mario Amendolacome una persona tormentata dal suo corpo certamente non bello  e da un carattere ricco di incertezze, dubbi, malinconie; malgrado questi suoi problemi, nella mia carriera non ho conosciuto altre persone di cinema dotate di tanta gentilezza e amabilità verso i giovani e gli sconosciuti.

3. Note-Notes:Francesco Savio ( Ma l’amore no, Sonsogno Edit.) Attribuisce la regia anche a Oreste Biancoli.

4. Note-Notes: dalla critica del tempo: “ Tutta questa pellicola è stata girata per dare modo ( a Macario) di suonare la fisarmonica, di cantare e di infilare una battuta bertoldesca dietro l’altra; tutti i personaggi aprono bocca solo perché (Macario) possa rispondere con una delle sue tipiche freddure.(…)Io sogno di vedere Macario in una squisita e fantastica vicenda degna di lui.” (Diego Calcagno, in Film, 13 giugno 1942).

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vedi

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Carlo Borghesio
Data nascita: 24 giugno 1905, Torino (Italia)
Data morte: 12 novembre 1983, Torino (Italia

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