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Beatrice Cenci, notizie storiche

Film: BEATRICE CENCI di Guido Brignone

Beatrice Cenci (Roma, 12 febbraio 1577 – 11 settembre 1599), nobildonna romana,  giustiziata per parricidio e poi assunta al ruolo di eroina popolare. Sesta figlia del conte Francesco Cenci, uomo violento e dissoluto, e di Ersilia Santacroce, dopo la morte della madre, a sette anni, fu messa in un monastero di suore francescane insieme con la sorella Antonina. Ritornata a 15 anni in famiglia vi trova un ambiente quanto mai difficile; costretta a subire le violenze e gli abusi del padre che, nel frattempo, aveva sposato  in seconde nozze, la vedova Lucrezia Petroni.  Esasperata dalle angherie e dagli abusi paterni, Beatrice decide di organizzarne l’omicidio in concorso con la matrigna Lucrezia, i fratelli Giacomo e Bernardo, il castellano Olimpio Calvetti e il maniscalco Marzio da Fioran detto il Catalano.

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Per due volte i tentativi con il veleno e con un imboscata fallirono; venne allora assalito nel sonno e ucciso a bastonate, gettando il corpo dal ballatoio per fingere il suicidio.  Il 9 settembre 1598, il corpo di Francesco fu trovato ai piedi della Rocca di Petrella. Dopo le prime due inchieste, la prima voluta dal feudatario il duca Marzio Colonna, la seconda ordinata dal vicerè del Regno di Napoli Don Enrico di Gusman, conte di Olivares, lo stesso pontefice Clemente VIII volle intervenire nella vicenda. I congiurati vennero scoperti e catturati. Calvetti fu ucciso, per impedirne la testimonianza, Marzio da Fioran, sottoposto a tortura, confessò per poi morire poco dopo. Il processo affidato al giudice Ulisse Moscato,  ebbe un grande seguito pubblico. Gli  imputati superstiti vennero condannati a morte: Beatrice ed Olimpia alla decapitazione, Giacomo allo squartamento.

L’esecuzione di Beatrice, della matrigna e del fratello avvenne l’11 settembre 1599 nella piazza di Castel Sant’Angelo gremita di folla. Il corpo della giovane, come lei stessa aveva richiesto prima di morire, fu sepolto in un loculo davanti l’altare maggiore di San Pietro in Montorio, senza alcuna lapide che ne ricordi il nome.

Nel luogo in cui Beatrice fu decapitata, è invalsa la credenza di vederne la figura aleggiare, gemendo,   nella notte dell’anniversario dell’esecuzione.

_ A Roma, all’altezza dell’Isola Tiberina, c’è un tratto del lungotevere intitolato Lungotevere dei Cenci.  Di lì, a due passi e  prima della zona dell’antico Ghetto, c‘è il Palazzo una volta appartenuto alla famiglia Cenci dinanzi alla piazzetta “dei Cenci”.


_ I “si dice” di Roma su Beatrice Cenci:

Si dice che

-       Il giorno dell’esecuzione a Roma ci fu una grande confusione e che morirono quattro persone.

-       Mastro Titta (il boia Alessandro Bracca ) dovette mettere mano alla spada per salvarsi  la pelle.

-       Prima di morire Beatrice fece sapere al papa che se le avesse salvato la vita lei avrebbe fatto rifare tutto a nuovo con la chiara delle uova Ponte Rotto. Ma il papa non sentì nulla; e dopo aver fatta la carneficina si scippò tutti i beni della famiglia Cenci, e ci arricchì la sua famiglia.

_ E si dice anche, che gli eredi della bella Cenci tutti gli anni mandano una citazione alla famiglia Borghese, per riavere indietro i propri beni, senza mai ottenere nulla.

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