• Luce e Colore

Aldo Fabrizi

ALDO FABRIZI_ ( Roma, 1 novembre 1905 / Roma, 1 novembre 1999) attore, regista e sceneggiatore.

Straordinaria figura di un artista non sufficientemente ricordato. Fabrizi inizia nelle difficoltà: la madre – vedova – ha un banco di frutta e verdura a Campo de’ Fiori; quando perde il padre, Aldo ha  undici anni e ci sono cinque sorelle da aiutare; lui fa di tutto, com’era abitudine per i ragazzi poveri di quel periodo ( siamo negli anni della  Grande Guerra) e tuttavia,   riesce anche  a studiare un poco e a scrivere delle poesie in romanesco pubblicate ( non si sa a spese di chi) dalla Società Poligrafica Romana. A ventidue anni è sul palcoscenico prima con una filodrammatica e poi con la Compagnia Reginella. A ventisei,  interpreta colorate macchiette amate dal popolino: il vetturino, il conducente di tram, lo sciatore, tanto da riuscire in breve tempo a costituire una propria Compagnia dove ospita – anche se per breve tempo –  un giovanissimo Alberto Sordi. Finalmente – è il  1942 – esordisce sul grande schermo nel film di Mario Bonnard  Avanti c’è posto. In questo film, come nei seguenti, Aldo Fabrizi si limita a portare sullo schermo le macchiette che lo hanno reso famoso in teatro, e cioè il bigliettaio, il pescivendolo, il vetturino. Lavora anche con Anna Magnani ma sarà un rapporto difficile,  conflittuale. In questi primi film, battute, situazioni, caratteri sono quelli di una Roma che potremmo definire sparita; ma – nell’ arco molto lungo della sua carriera – credo sia importante sottolineare che il “ tipo” interpretato da Fabrizi sullo schermo, ovvero quello del popolano  di  buona indole, accompagnato sempre da un filo di ironia, pronto a cercar di metter pace, rappresenta una specie di contralt’altare all’altro “tipo” di italiano disegnato da Alberto Sordi, infido, bugiardo, pronto a prendere  profitto da tutte le occasioni  che gli passano davanti, desideroso di far soldi a qualunque costo e capace di sentirsi felice solo ed esclusivamente del proprio egoismo.  Le figure disegnate con maestria da Fabrizi appartengono invece al  “popolino ” di Roma e non hanno una esemplificazione nazionale come quelle di Sordi; ma la bonomia e l’ironia sono doti dei saggi e come tali – a mio avviso – i film di Aldo Fabrizi dovrebbero esser proiettati nelle scuole. Anche quando si veste da sciatore sessantenne e atteggia l’espressione a quella di un bambolotto di gomma, Aldo Fabrizi disegna la strada pulita di una umanità che oggi va troppo rapidamente scomparendo.

Quella umanità, quel coraggio non mostrato  lo faranno grande in Roma città aperta, il film capolavoro di Roberto Rossellini ( 1945). La figura del prete disegnata dall’attore di avanspettacolo,  di scenette comiche,  di lazzi e sberleffi,   raggiunge in questo film livelli di incredibile intensità; ricorda non solo le figure dei due sacerdoti ( Don Morosini e Don Pappagallo) uccisi  dai nazisti nel 1944 ( il primo fucilato, il secondo trucidato alle Fosse Ardeatine) ma è  lo specchio della sua città, di Roma. Proiettarlo in particolare nelle città e nei paesi del Nord,  aiuterebbe – forse – le nuove generazioni a rendersi conto che esiste altro,  oltre il muro dell’ignoranza,  della volgarità e del parlare desolatamente a vuoto di certi politicanti.

Aldo Fabrizi interpreterà nella sua carriera oltre settanta film, firmando anche alcune regie e molte sceneggiature; nel periodo del neorealismo, oltre a Roma città aperta interpreta Vivere in pace, di Luigi Zampa ma preferirà sempre ruoli brillanti e comici.

Nella sua carriera vince due Nastri d’Argento ( Prima comunione di Alessandro Blasetti, 1950 – C’eravamo tanto amati, di Ettore Scola, 1974) Nel 1951, si aggiudicherà – al Festival di Cannes – il premio per la miglior sceneggiatura  per Guardie e Ladri, di Stefano Vanzina e Mario Monicelli.

Naturalmente l’intensa attività cinematografica non gli impedirà di esser presente sui palcoscenici d’Italia; otterrà un grande successo interpretanto Mastro Titta ( chi altri, se no?) nella commedia musicale Rugantino; interessante anche la sua partecipazione sul piccolo schermo. Aldo Fabrizi lascerà la sua città per sempre ad 84 anni, dopo aver ricevuto il David di Donatello alla carriera.

*

vedi  FILMOGRAFIA COMPLETA

Inserisci un commento

Modulo di inserimento