• Luce e Colore

Augusto Genina

Augusto Genina_ ( Roma, 28 gennaio 1882 / 18 settembre 1957), sceneggiatore, regista, produttore .

Lasciati gli studi di ingegneria collabora come critico per “Il Mondo”, poi, consigliato da Aldo De Benedetti,   affronta il cinema, alla Cines, prima come soggettista poi come regista; debutta con Francesca Bertini in “ Beatrice d’Este” ma si fa notare con il secondo, nel 1913 ed  ha per titolo La moglie di sua eccellenza girato in Spagna,  Agli inizi la sua opera sarà rivolta principalmente ai drammi coniugali borghesi con una visibile ed eccessiva  impostazione teatrale. Intorno al 1921 fonda la Films Genina e nel 1923 è soggettista e sceneggiatore  del film  Jolly, clown da circo, film d’esordio di Mario Camerini, suo cugino. Durante la crisi del cinema italiano Genina si trasferisce  in Francia, in Germania ed in Austria, dove gira numerosi film di diversi generi, molti dei quali di chiara derivazione teatrale e incentrati su drammi coniugali borghesi. Di quel periodo i critici pongono l’attenzione sul film del 1929 Miss Europa, con Louise Brooks una attrice che Georg Wilhelm Pabst ha trasformato nella “ femme fatale” più amata e desiderata del secolo

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( ricordo che Guido Crepax si è ispirato a questa attrice per disegnare Valentina. Guido Crepax intratterrà  un lungo e privilegiato  rapporto epistolare con l’attrice; Louise Brooks morirà sola e dimenticata dai più nel 1985 per un attacco di cuore). Il film Miss Europa, girato muto verrà ripresentato sonoro l’anno successivo con il titolo Prix de beauté con la collaborazione, alla sceneggiatura di René Clair e dello stesso Pabst. Al rientro in Italia, nel 1936 dirige Lo squadrone bianco nel deserto libico, e  vince a Venezia la Coppa Mussolini. Genina diventa così uno dei cineasti più apprezzati dal fascismo e film di propaganda saranno ancora Bengasi e L’assedio dell’Alcazar. Nel dopo guerra questo passato di propagandista del Regime lo tiene lontano dagli schermi per più di quattro anni e solo nel 1949, con il famoso Il Cielo sulla palude, opera biografica su Maria Goretti, riconquista il favore della critica, anche se molti considereranno il suo realismo melodrammatico solo come opera di maniera; comunque, Il Cielo sulla palude sarà premiato come Miglior regia e Miglior film italiano alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia nel 1949. L’ultimo lavoro di Augusto Genina è Frou Frou del 1955 con Gino Cervi. L’oblio che ancora oggi circonda questo autore, nelle Scuole di cinema e nelle Università, forse propria a causa del suo “ passato” fascista è, a mio parere, un grave errore per la storia e l’analisi critica del nostro cinema.

vedi anche:

Fondo Genina,  da una donazione di Betty Becker, vedova del regista.

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