• Luce e Colore

Edwige Fenech

E.Fenech

Edwige Fenech, da sempre raffinata e bellissima signora – e non solo da quando ha smesso i panni della Ubalda –  è una delle poche dive destinate a rimanere nella memoria collettiva dello spettatore italiano. Nasce in Algeri, nel 1951 da un padre maltese e una  madre italiana. A 16 anni vince il titolo “Miss Mannequin de la Cote d’Azur”;  inizia quindi  a lavorare come modella. Nel corso di un’edizione del Festival di Cannes, è invitata a concorrere all’elezione di Lady Francia: ne esce vittoriosa. I primi passi nel cinema sono in quello tedesco nel filone sexi-comico; da noi è notata da Mario Bava che le affida un piccolo ruolo ne  “Cinque bambole per la luna d’agosto” (1970). L’anno successivo è già protagonista nel  “Lo strano vizio della signora Wardh” (1971), di Sergio Martino. Il film ottiene un lusinghiero successo di pubblico  ed apre la strada, secondo molti critici,  al trhiller all’italiana ( Fulci, Dario Argento);  ma non è ancora il successo pieno per la Fenech, che ottiene la sua  consacrazione con  “Quel gran pezzo dell’Ubalda tutta nuda e tutta calda”, firmato nel 1972 da Mariano Laurenti. Il film si inserisce nel filone detto “decamerotico”, filone aperto con ben altri intendimenti da  Pier Paolo Pasolini con il suo Decameron (1971), ma contrariarmente a tante altre farse scollacciate e di grana molto grossa, il film di Laurenti si rivela essere, anche grazie alla verve comica di Pippo Franco una farsa garbata in grado di mettere in tutta evidenza la straordinaria “ carnalità” della Fenech,  ammorbidendo con  ironia il  “ il suo richiamo sessuale, placido e primario… esposto riccamente, ma quasi senza malizia”. Il pubblico la consacra con incassi record  che la Fenech doppia con “Giovannona Coscialunga disonorata con onore” (1973) di Sergio Martino, ancora con  Pippo Franco come partner ed impone una fisicità prorompente, che la fa idolatrare dalle platee maschili. Dal 1973, è un susseguirsi di successi, confermati dal film di Steno “ La patata bollente” del 1979.  Dopo il film di Steno, Edwige Fenech rallenta la sua presenza sugli schermi per dedicarsi  alla televisione; dirige Domenica In per una decina di anni, poi passa alla produzione di serie televisive per  avviarsi, infine, con  acume ed intelligenza, alla produzione di pellicole per  il  grande schermo.

vedi filmografia

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Commenti [2]

  1. mh Says:

    pleas send to my mail adress any film from edeige fenech

  2. Giulio Berruti Says:

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    solo in italiano