Alida Valli
Alida Valli nasce a Pola, in Istria, il 31 maggio 1921, terra divenuta italiana dopo la Prima guerra mondiale. All’anagrafe, Alida Valli fa Alida Alzenburger. baronessa von Marckenstein und Frauenberg del Sacro Romano Impero Germanico. Il padre è un professore di filosofia e critico musicale per il giornale locale. Quando Alida ha dieci anni, la famiglia si trasferisce per lavoro, sul lago di Como. Ma la ragazza, a 15 anni è già a Roma dove riesce ad iscriversi al Centro Sperimentale. Vi resterà un anno solo prima di iniziare la sua lunga
avventura sul set.
Sorriso radioso, viso fresco, naso delicato, denti appena un poco in avanti, ha l’aria di un piccolo cerbiatto; dopo alcune partecipazioni, Alida Valli si presenta nel ruolo della bella Sulamita nel film con Angelo Musco Il feroce Saladino (1937), per la regia di Mario Bonnard. In questo film Alida Valli si esibisce nella danza del ventre. In quegli anni Cinecittà, a corto di idee cerca di imitare gli americani e la commedia holliwoodiana. Alida Valli viene utilizzata come una novella Ginger Rogers, ma ancora non ha modo di esprimere tutto il suo talento di attrice anche drammatica.
Per il momento, è la fidanzata ideale degli italiani, nel film di Max Neufeld “Mille lire al mese” del 1938 anche perché la canzone cantata nel film viene ritrasmessa dalla radio con una straordinaria frequenza. Quel:
Se potessi avere, mille lire al mese,
senza esagerare sarei certo di trovar, tutta la felicità!
un modesto impiego, io non ho pretese,
per poter alfin trovar la tranquillità!
rappresenta il sogno di un gran numero di italiani, tanto più che con mille lire al mese, potranno avere anche:
Una casettina di periferia, una mogliettina
giovane e carina tale quale come te.
E se il tale quale come te ha le fattezza di Alida Valli…tanto di guadagnato. L’attrice intanto si lega sentimentalmente a Max Neufeld, un ex attore, austriaco passato alla regia; le sue sospette origini giudaiche lo costringono a dirigere film definiti di serie “B” film comunque destinati a non raggiungere le sofisticate platee critiche dei Festival e delle Rassegne. Con Max Neufeld, Alida Valli gira parecchi film; ricordo Assenza ingiustificata del 1939, considerato dalla critica un classico della cultura fascista. Nel film recita accanto ad Amedeo Nazzari. Da notare che il regista, in questo film, cambia il suo nome di battesimo italianizzandolo come Massimiliano. Alida Valli è anche considerata con grande rispetto dalla maestranza e dai registi.
Sul set, dicono di lei, mai un capriccio, una assenza, un moto di insofferenza; i battaglioni di aspiranti fidanzati sono respinti con gentilezza ma con altrettanta fermezza; Alida considera il cinema non come un trampolino per raggiungere i primi salotti della società romana, ma come un lavoro; un lavoro che, dice, non “ la iscriverà nella storia del cinema “ e che non è nemmeno un piacere. Almeno, non lo sarà sino all’incontro con Mario Soldati – da lei definito affettuosamente “pazzo” – che le affida un ruolo drammatico in “Piccolo mondo antico” nel 1941. Tra il 1939 e il 1942, Alida Valli gira quattro o cinque film all’anno. Nell’immediato dopo guerra, l’attrice riceve delle lettere minatorie da parte di nostalgici del fascismo: ha solo ventiquattro anni, un grande talento, ma è comunque figlia di un’epoca che l’Italia vuole dimenticare. Così, si vede costretta a partire per l’America, quella del Sud e poi degli Stati Uniti, da dove ci regalerà quell’immenso meraviglioso ineguagliato film che risponde al nome de Il terzo uomo - regia di Carolo Reed, 1949. Rientrerà definitivamente in Italia nel 1954 per interpretare la contessa Livia Serpieri, in Senso di Luchino Visconti.
Nella sua carriera, Alida Valli ha ricevuto moltissimi riconoscimenti: ricordo, a titolo di esempio: 1941 Premio Nazionale della Cinematografia per la migliore attrice italiana dell’anno per l’interpretazione del film Piccolo mondo antico attribuitole nell’ambito del Festival di Venezia 1947 premio ‘Nastro d’argento per la migliore attrice dell’anno, per l’interpretazione del film Eugenia Grandet 1982 Premio ‘David di Donatello’ come migliore attrice non protagonista, per il film La caduta degli angeli ribelli – 1989 ‘Prix international Lumière’
alla carriera, attribuitole a Parigi -1990 Laurea ad honorem, per meriti artistici e culturali, attribuitale dal Consiglio accademico della Terza Università di Roma – 1991 Premio ‘Paolo Stoppa Una vita per il teatro 1997 Premio ‘Leone d’oro’ alla carriera, Venice International Film Festival – 2001 Premio ‘Vittorio De Sica’ per il cinema, Roma al Quirinale ricevuto dal presidente della Repubblica Italiana Azeglio Ciampi
Alida Valli si è spenta a Roma il 22 aprile 2006
novembre 5th, 2021 at 19:39
[...] Alida Valli, su Corto in Corto. [...]