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In nome del popolo italiano?

in nome del popolo italiano?

Siete, presumo, tutti informati, della cena fra il nostro presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il ministro Alfano e un paio di giudici della Corte Costituzionale. Siete tutti a conoscenza, presumo,  dello straordinario scritto del giudice soldato-ingleseavvocato Luigi Mazzella che si arroga il diritto di andare a cena con chi vuole, parla dell’Ovra ( ma sa cos’è?) e dichiara che a tacete-1cena   “…non si è parlato del lodo Alfano” Lodo che è nella agenda della Corte Costituzionale per il prossimo mese di Ottobre. Certo che non  ne hanno parlato:  sono tutte persone di Bon Ton e perché poi, perchè parlarne, visto che era presente il firmatario del  Lodo e il fruitore del medesimo? Ma il top viene raggiunto quando erudiscono il popolo facendo presente a noi, ignoranti,  che ” La Consulta giudica le Leggi, se sono o non sono costituzionali; non giudica l’eventuale autore di un reato” e ancora “  Siamo vittime di un tentativo di intimidazione! “. Leggo tutto questo e provo una profonda, inarrestabile nostalgia per Totò quando detta a Peppino la famosa lettera sulla “…moria delle vacche”.

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E dove sono finiti quei giudici che sequestravano film e spettacoli in nome del “comune senso del pudore?”  Sono tutti in pensione?  Perché secondo me, quella lettera va sequestrata proprio in nome del comune senso del pudore. Non accuso nessuno, sia chiaro, sono certo che hanno parlato del tempo, del Milan, e di ragazze e di dove andranno in vacanza questa estate o della crisi che attanaglia il mondo o dei Massimi Sistemi a quella cena; sono sicuro che un Giudice della Corte giudica le Leggi e non l’uomo ma esiste o esisteva un senso di rispetto, di pudore verso il popolo. E quel senso di rispetto che è poi rispetto per se stessi e  la propria funzione istituzionale,  avrebbe dovuto anche-le-muraconsigliare quel signor giudice ad evitare cene amichevoli con chi si è garantito un salvacondotto grazie alla  legge che il giudice è stato  chiamato a  giudicare.  O no? Siamo tutti dell’Ovra?  Siamo tutti stupidi? Protestiamo perché non abbiamo rispetto delle Istituzioni? Ma per chi ci ha preso, anzi, per chi MI ha preso signor giudice? La prosopopea del potere è un male molto, molto pericoloso per tutti noi; insegna che chi è potente è intoccabile  e può permettersi di insultare chiunque. E io non ci sto a farmi insultare da Lei;  intanto,  visto che il mio blog parla di cinema, e vorrebbe solo e sempre parlare di cinema, ricordo e consiglio anche a Lei  la rilettura di questi film:

CORRUZIONE AL PALAZZO DI GIUSTIZIA ( Marcello Aliprandi)
INDAGINE SU UN CITTADINO AL DISOPRA DI OGNI SOSPETTO (Elio Petri)
CADAVERI ECCELLENTI ( Francesco Rosi)
LE MANI SULLA CITTA’ ( Francesco Rosi)
SALVATORE GIULIANO (Francesco Rosi)
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO ( Dino Risi)
IL CAIMANO (Nanni Moretti)

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Commenti [1]

  1. deainfo.elisa Says:

    concordo!