• Luce e Colore

Isa Miranda

isa-miranda-nina-petrovnaAristocratica, misteriosa, quasi irraggiungibile, miracolo di fotogenia, queste le qualità artistiche di Isa Miranda, una attrice comunque ancora troppo poco ricordata e celebrata dai cultori del nostro cinema. Isa Miranda (Ines Isabella Sampietro, all’anagrafe) nasce a Bergamo (molti indicano Milano) il 5 giugno del 1905, da una più che modesta famiglia contadina. Da subito mette in mostra 1un carattere straordinario, ribelle, anticonformista, insofferente della piccola moralità di inizio del secolo e lascia, giovanissima, la famiglia ( siamo nell’immediato dopoguerra ) per trasferirsi a Milano. Qui, trova un impiego come dattilografa e frequenta un corso di recitazione presso la Filodrammatica.  Isa Miranda debutta  in una commedia al teatro Arcimboldi di Milano dal titolo accattivante: Le tre ragazze poco vestite.

Isa MirandaDal palcoscenico passa così al cinema, in piccoli ruoli ma il successo arriva presto,  con il suo primo film da protagonista – il quinto nella sua carriera – La signora di tutti per la regia di Max Ophuls. Il film, presentato a Venezia nel 1934, ottiene la Coppa del Ministero delle Corporazioni.  Nel film, Isa Miranda è una femme fatale, avventuriera senza scrupoli che rovina decine di uomini ma poi, di fronte ad un suo insuccesso sentimentale, non riesce ad accettarlo e si uccide. Un ruolo appropriato per accendere la repressa fantasia degli uomini italiani accentuata da quella che i critici indicano come la1.1955 Gli sbandati, regia di Francesco Maselli migliore interpretazione della sua carriera. Un’altra conferma delle qualità delle attrice arriverà nello stesso anno della  La Signora di tutti in Come le foglie di Mario Camerini. Un ruolo importante per la carriera della attrice  lo gioca il marito  il produttore Alfredo Guarini che l’attrice conosce sul set del film  Il passaporto rosso. Guarini si sforza di dare al successo di Isa Miranda una impronta non solo nazionale. Progetto non facile, visto il poco interesse che il cinema italiano suscitava all’ estero in quegli anni. Il primo traguardo da raggiungere – e che viene raggiunto fra il 1936 e il 1938 – è quello di fare di Isa la star indiscussa del cinema italiano e tedesco.  La si trova quindi  in moltissime produzioni;  è presente anche nel kolossal  Scipione l’Africano ( Carmine Gallone, 1937)  dove interpreta il ruolo di Velia, una patrizia romana fidanzata al giovane Arante ( interpretato da Marcello Spada); Scipione l’Africano è un film per uomini e il ruolo dell’attrice altro non è se non quello di una bellezza decorativa, ma quel ruolo gli vale il rilascio, da parte delle autorità fasciste, del passaporto per Hollywood. Isa Miranda lascia l’Italia nel 1937;  è una passeggera del Rex, il transatlantico simbolo dell’Italia, varato da pochissimi anni.  In America Isa diventa una seconda Marlène Dietrich nei due  film:  

Miranda, Isa (Hotel Imperial)_01Hotel Imperial (Robert Florey, 1939) La signora dei diamanti” (“Adventure in diamonds”) di George Fitzmaurice, uscito in America nel 1940 e in Italia nel 1947. Comunque,  lo scoppio delle II Guerra Mondiale la riporta in Italia. L’accoglienza delle Autorità fasciste non è delle migliori: viene accusata di essere cresciuta in una famiglia di socialisti  e si “ consiglia” alle Produzioni  di non cercarla. Guarini allora si improvvisa regista e gira con lei  Senza cielo dove fondali di cartapesta e bimbi visibilmenti dipinti di nero raccontano di una improbabile spedizione nel Mato Grosso. Il suo fisico, poi, non è consono alla “bellezza della madre italiana” e così deve ridursi ad interpretare ruoli ( quando ce ne sono) di donne straniere.  Non ama il fascismo e il fascismo non l’ama. Riesce tuttavia ad ottenere il ruolo principale nel film Malombra ( 1942, di  Mario Soldati) dove interpreta magistralmente la contessa Marina. E’ poi la solare Zazà nel film  di Castellani (1942).  Dopo la guerra e la caduta del fascismo, Isa Miranda sarà uno delle pochissime attrici italiane a conservare intatto il fascino della star. Ricca di interessi, scrive, disegna, posa per   pittori conosciuti e gira film di grande successo. Nel 1949 è la protagonista del film di di René Clement Le mura di Malapaga, Oscar come miglior film straniero, la cui interpretazione vale all’attrice italiana la Palma d’Oro a Cannes.  Isa Miranda è una interprete amata da tutti i più grandi registi del dopoguerra, apprezzata per la sua professionalità, simpatia e grande umanità. Ha per compagni i migliori  attori di  teatro  e di cinema  italiani.  E nel frattempo scrive poesie, si scopre un talento da stilista, si adopera per fare beneficenza e continua a recitare sino alla morte.  L’ultima apparizione cinematografica degna di nota è quella della contessa Stein nel film “Il portiere di notte” (1974) di Liliana Cavani. Malgrado la grande popolarità Isa Miranda sarà dimenticata nel giro di pochissimo tempo. Morirà dopo un lungo ricovero nell’ospedale C.T.O. (A. Alesini) di isa-miranda-1Roma l’otto luglio del 1982. Muore sola, abbandonata e dimenticata da tutti.  Solo nel 2003 Bergamo organizzerà una mostra in suo onore, mostra curata da Studio Archeo900, Isa Miranda. Light from a star. La mostra durerà 3 giorni nell’ambito di Novegronovecento. Oltre alla rassegna di fotografie autentiche della diva, di manifesti originali dei suoi film e altri documenti della carriera, la proiezione del film-cult La signora di tutti e la presentazione di un libro su Isa Miranda con ricerche di Elena Mosconi, Raffaele De Berti, Giorgio Bacchiega, Roberto Della Torre, Lauro Sangaletti.

Zazà, Renato Castellani, 1942

Filmografia di Isa Miranda

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Commenti [2]

  1. Giuseppe Alessi Says:

    Segnalo grossolano errore nell’articolo: “Shangai Express” è un film di Josef Von Sternberg (non di Robert Florey) del 1932 (non del 1939) interpretato da Marlene Dietrich (non da Isa Miranda). La Miranda girò ad Hollywood solo due film. Il secondo è “La signora dei diamanti” (“Adventure in diamonds”) di George Fitzmaurice, uscito in America nel 1940 e in Italia nel 1947.

  2. Giulio Berruti Says:

    Hai ragione: è un errore grossolano e chiedo scusa; qualche volta nel redigere gli appunti si fannpo di queste scemenze. Ti chiedo scusa; ce ne fossero lettori così attenti.