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Francesco Rosi

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Una inquadratura di straordinaria bellezza tratta da
Il bandito Giuliano

Francesco Rosi nasce a Napoli il 15 novembre 1922.  Segue per qualche tempo gli studi di Giurisprudenza, poi viene preso dalla passione per il cinema. E’ assistente di Visconti, Antonioni, Emmer e collabora alla sceneggiatura di film come Bellissima. Esordisce con il film “La sfida” (1957), ma ha già firmato,  co-regista con Vittori Gassman,  Kean (1956) dal lavoro di Dumas padre. La Sfida ottiene un premio speciale per la regia a Venezia. Dopo I magliari (1959) il primo dei suoi capolavori: Salvatore Giuliano (1961), ricostruzione in stile documentaristico  della vicenda del bandito siciliano fondata sulla mescolanza di documenti e finzione. Secondo alcuni storici del cinema in questo film Francesco Rosi fa uso, per la prima volta, dello zoom, chiamato in quegli anni carrello elettrico. E’ un film di piena maturità artistica che gli procura rinomanza rosi_francesco_le-mani-sulla-cittainternazionale. Il suo cinema viene considerato un modello di “cinema di indagine” e avrà diversi allievi, anche di talento. Questa sua capacità e abilità di conferire alle sequenze un indiscutibile accento di verità documentaristica diviene anche emozione profonda (Leone d’Oro al Festival di Venezia del 1963) nel suo secondo capolavoro, Le mani sulla città.(1963). Questo film dovrebbe essere proiettato nelle scuole perché presenta una realtà ancora immutata del nostro Paese.  Non per nulla, la sua denuncia sulla speculazione edilizia a Napoli  susciterà, all’uscita nelle sale, feroci polemiche.

Nel suo apprendistato Francesco Rosi è stato aiuto regista e regista di seconde unità per 10 film. Come regista, ha realizzato, sino ad oggi, 19 film e 23 come sceneggiatore Si è cimentato anche come attore e produttore.



I film di Francesco Rosi

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Commenti [1]

  1. Corto in Corto : Francesco Rosi Says:

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