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Non partecipate al Solinas 2009!

Perché ritenete la giuria poco trasparente, Perché ritenete la giuria innocente

Dunque le polemiche cha hanno infiammato l’edizione 2008 sembrano essersi chiuse. Sono entrati a tutto campo Gossetti, Procacci e Annamaria Granatello in polemica diretta con Sentieri Selvaggi. Giorgio Gossetti è un nome importante nel mondo della Comunicazione. Nella mail sul forum del Solinas ci ricorda quale debba essere il comportamento del buon cronista; affronta poi il suo esser stato giurato del premio e conferma il comportamento più che leale della Giuria. Domenico Procacci non ha bisogno di presentazioni; ha fatto molto e molto fa per il cinema italiano e il mondo della comunicazione in genere; Procacci garantisce il comportamento più che leale dei componenti la giuria e sostiene che se molti finalisti hanno in passato collaborato con la sua Casa di produzione con tutta probabilità è perché sono bravi e quindi non c’è da stupirsi di ritrovarli in corsa per il primo premio. La signora Granatello riassume il comportamento dei giurati e dimostra che non può esservi “combine”. Tutto a posto, tutto in regola?. Non frequento, me tapino, queste persone quindi non sono in grado di esprimere un giudizio.

Tuttavia, se quattro finalisti su sei sembrano essere legati ai giurati “fandango” il dubbio può legittimamente albergare nelle vostre menti.

E, nel dubbio – come ricorda l’antica saggezza dei medici – astenersi.

Non condannate nessuno; ma se non vi sentite tranquilli è meglio conservare i 120 euro per un cenino con la morosa piuttosto che piantare nel vostro animo il seme di una futura incazzatura o senso di frustrazione o peggio ancora, lacerante, malinconica sensazione di sentirsi in qualche modo traditi nel nome di un concorso prestigioso qual è il Franco Solinas. E tutto questo avverrà dopo mesi e mesi in cui avrete coltivato – giustamente – solo la speranza.

Siete innocentisti, credete nella assoluta buona fede dei giurati del Premio. Astenetevi comunque.Perchè è indubbio che buona parte dei finalisti e della giuria e della organizzazione del Premio Solinas appartengono al medesimo mondo; ruotano cioè intorno alla Fandango. Fanno parte in qualche modo, di un Clan. Cosa distingue fra di loro l’appartenenza ad un clan? Il linguaggio, la mimica, un intercalare a volte raggrumato nell’uso eccessivo di un avverbio, o una stretta scelta di colori nel vestire; anche il comportamento della giornata, la divisione delle ore tra lavoro e riposo è molto simile. In altre parole, se appartenete ad un clan subite un processo di identificazione utile al riconoscimento reciproco e ad una forma di comunicazione verbale autonoma di grande efficacia. I vantaggi di appartenere ad un Clan sono molteplici; in primo luogo la forza del gruppo capace di spandersi a raggiera e di ritornare prontamente nel nucleo centrale quando occorra difendersi o aiutare un compagno in difficoltà. In secondo luogo quello di sostenere, verso l’esterno, la qualità delle proprie idee e quindi di renderle vincenti.

Ora, se la giuria di un qualsivoglia premio riceve anche in forma anonima degli elaborati da giudicare, la sua preferenza andrà necessariamente a quei temi, a quel linguaggio, a quella filosofia del mondo che maggiormente si avvicina o che rappresenta i temi, il linguaggio e la filosofia del proprio Clan e dunque se i giurati del Premio Solinas appartengono al mondo della Fandango il loro giudizio assolutamente onesto e corretto andrà in favore di altri componenti il mondo della Fandango.

Se voi non appartenete a quel mondo, se ritenete che il vostro modo di scrivere non assomigli nell’ispirazione e nella struttura al mondo dei giurati, astenetevi, non partecipate, Potreste scrivere qualcosa di molto bello e non essere – in tutta buona fede – capiti. I giurati sono animali psicosomatici, non sono Dei.

Astenetevi quindi, nella speranza che il Premio possa trovare una propria autonomia, nella organizzazione e nel sostegno. Eviti, l’organizzazione del Premio, di pescare o cercare aiuto nelle Case di produzione anche prestigiose come la Fandango. Cerchi,– tutti gli anni – di cambiare integralmente la giuria pescando in ogni Ateneo, rivista o libro il nome di persone valide. Una buona scelta potrebbe essere quella di inserire nel gruppo dei giurati qualcuno fra i tanti pensionati del cinema di qualità ( quello che produceva 250 pellicole all’anno per intenderci). Ce ne sono ancora tanti di vivi e vegeti ed attenti. Difficile corrompere un Ermanno Olmi, ad esempio. In questo modo il Premio riassumerà in toto la sua valenza, il suo significato, il suo voler celebrare il nome di uno fra i pochissimi grandi sceneggiatori del nostro cinema.

vedi anche Il “sospetto” sul premio Solinas?

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