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Carnera, era leghista?

Carnera, la montagna che cammina, un film di Renzo Martinelli è stato presentato a Cernobbio, sul lago di Como, la sera del primo maggio 2008. Sarà sugli schermi (distribuzione Medusa) il 9 di maggio per essere poi riproposto su Canale 5 in una miniserie in due puntate. Il film ripercorre la storia di un uomo e di un atleta profondamente radicato nella memoria degli italiani, perché simbolo dei valori tradizionali più forti come la famiglia, la bontà, l’onestà e l’amore per i figli. Un lavoro impegnativo che mi auguro possa incontrare interesse e successo presso il nostro pubblico; ma la notizia sorprendente è un’altra e riguarda la presenza al completo dei maggiorenti della Lega. A villa Erba, già residenza di Luchino Visconti, erano presenti ( oltre ad attori e campioni dello sport): Carlo Rossella, giornalista e presidente del Gruppo Medusa, Umberto Bossi, Roberto Maroni e Mario Borghezio e il candidato premier della Destra, Daniela Santanché. Presente anche il sociologo e presidente per ragioni a me (ma non sono il solo) del tutto incomprensibili del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, Alberoni. Perché tanto interesse?

Secondo le Agenzie di stampa, la Lega ritiene che la sconfitta del PD a Roma indichi anche il crollo del binomio cinema-sinistra a favore della nascita del nuovo binomio Lega-cinema. Un legame capace, secondo quanto dichiara Maroni di portare avanti i valori della Lega che si aggiungono a quelli: “della bravura e della forza” e conferma: “Noi valorizziamo registi bravi, soprattutto quelli che si occupano di personaggi padani, ma anche quelli che sono stati contro i padani come il Barbarossa. Registi che rappresentino valori positivi. ” (Ansa)

Valori positivi secondo quale ottica? Quella dei Leghisti? Aspettiamo con ansia di conoscere più a fondo il pensiero – in particolare quello di Mario Borghezio – e intanto potrebbero spiegarci perché hanno deciso di attaccarsi a quella brava persona che è stato Primo Carnera. In passato lo aveva già fatto il fascismo per esaltarne la italianità, la sua forza di volontà, il suo attaccamento alla Patria. Ma la Lega, oggi, cosa vuol farci sapere? Che prima di essere italiano, Carnera era un friulano e quindi un padano portatore sano di valori padani? Ben venga un film su Primo Carnera ma non tiratelo per la giacchetta; sono stati in tanti quelli che nella sua vita lo hanno fatto; manager, la mafia della boxe, giornalisti, il fascismo nella propaganda in Italia e soprattutto in quella pesantissima presso le nostre Comunità all’estero. In tanti hanno approfittato della sua ingenuità; perché continuare, perché insistere nel cattivo esempio? Ora non può più difendersi ed i suoi figli lo amano troppo per intuire la malizia che alligna dietro al dichiarato amore per un uomo così caro al cuore di tutti gli italiani. Anche a quelli del Sud che in lui esaltavano il campione ma che si scaldavano al ricordo del suo essere stato, come tanti di loro, solo un emigrante. Che orrore, signor Borghezio! Più che ad un leghista, Primo Carnera mi fa pensare a un terun.

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