• La Sceneggiatura

L’appuntamento. Scng.1

l’autore, Sergio Monetta, scrive e disegna

Mdp fissa.
Dario, rivolto verso la Mdp e l’ingresso del bar, fuma una sigaretta.
Alle sue spalle, in alto, il sole irradia la piazza.
In fondo, muove Giulia in direzione di Dario. La si intravede mentre si avvicina. Esce di campo a sinistra, per
rientrare subito dopo (sempre da sinistra) e frapporsi, per un attimo, tra Dario e la Mdp (a distanza ravvicinata, in modo che l’inquadratura si
trasformi di fatto in un dettaglio del suo bacino).

Mdp fissa. Spostata leggermente sulla destra rispetto alla posizione iniziale. Campo leggermente allargato.
Giulia viene inquadrata da dietro mentre afferra con decisione una sedia e nell’atto di adagiarvisi sopra, con un
sensuale accavallamento delle gambe.

Che ne pensi? Può andare come inizio?

Una precisazione: I disegni fanno parte di un inizio di storyboard.

Per la sceneggiatura:

In questa fase, ovvero per la scrittura della sceneggiatura, occorre seguire tutte le regole; scrivere intanto che si tratta della prima scena e indicare il luogo dove si sviluppa; così, ad esempio:

SCENA 1

ESTERNO PIAZZA CON BAR – GIORNO SOLEGGIATO

Seconda precisazione: Per determinare se quanto hai scritto è valido, occorre redigere la sceneggiatura di tutta la scena: solo in questo modo è possibile giudicare se questa contiene tutti gli elementi stabiliti nel trattamento e se rispetta l’orientamento del racconto.

Comunque e per non lasciare del tutto inutilizzato quanto hai scritto, rilevo:

1) La scena descritta può durare dai 5 ai sette secondi ( lei sul fondo, entra in campo o è già in campo?) quindi occorre specificare a fondo l’atteggiamento di Dario. Fargli fumare la sigaretta non basta; occorre sfruttare quei secondi per specificare al pubblico il suo stato d’animo.

2) L’arrivo di lei. Tutto bene, ma sembra macchinoso il suo movimento ravvicinato. Perché non staccare e seguirla di spalle sino all’arrivo? Oppure, perché non farla arrivare alle spalle di Dario, e poi in stacco, farla sedere?

3) Scrivi “Dario, rivolto verso la Mdp e l’ingresso del bar,”. Cosa intendi? Far capire che Dario è seduto al bar? Vuoi che l’inquadratura comprenda anche l’ingresso del bar? In questi casi, credo si rischi solo di complicarci il lavoro. Supponiamo che la piazza abbia questa configurazione:

piazza 1.jpg piazza 2.jpg

E’ facile intuire che se inquadriamo Dario ed il bar, “stringiamo troppo l’inquadratura per l’arrivo di Giulia e sacrifichiamo la piazza ( mentre nel trattamento ne abbiamo stabilito l’importanza!) Inquadrare il dehors con un cameriere che passa alle spalle di Dario, è sufficiente e ci aiuta inoltre a spostare la nostra attenzione verso il fondo, verso Giulia.



L’appuntamento di Sergio Monetta.

A. LA PIAZZA DI UNA GRANDE CITTA’. UN BAR ALL’APERTO. EST/GIORNO

Scena 1.

La piazza è circondata da palazzi d’epoca, di colore giallo. I tavoli del bar e le poltrone sono in vimini. Il dehors del bar è in legno chiaro. Stile coloniale. La luce del sole è intensa e diffusa sull’intera piazza. Il tavolo al quale siedono Giulia e Dario è parzialmente coperto da un ombrellone di tela beige. Giulia indossa un sensuale tajeur giallo mentre siede, in posizione comoda, con le lunghe gambe accavallate. E’ bionda. Capelli ondulati. Corpo sinuoso e morbido. Dario è in abito di lino beige con camicia azzurra e cravatta di seta, color oro. Ha i capelli corti e brizzolati. Il cameriere, in tenuta completa, piuttosto elegante, serve loro due aperitivi. Dario è attento, un po’ teso.

DARIO
Sei un demonio. Sei riuscita a farmi fare ciò che non ho fatto mai in due anni di matrimonio…

GIULIA
Era ora! ..non credi? Vuoi morire fedele? …Saresti l’unico al mondo. E poi non hai fatto ancora niente …..(allusiva).

DARIO
Ma credi che non lo desideri? …Ho paura (abbassa il tono di voce) ho paura di mandare tutto a monte: il matrimonio, lo studio…sarebbe un casino!

GIULIA
(canzonatoria) Tu..hai paura di mandare tutto a monte? Ma se mi hai dato appuntamento nella piazza principale della città in pieno mattino! No. La verità è che tu vuoi mandare tutto a monte…e (ammiccante) ti assicuro che ne vale la pena….

DARIO
(guardandosi attorno, preoccupato)
Non è vero, cioè….non lo so…forse ….forse ho sbagliato a farti venire qui….

Giulia, taglia corto: si protende verso di lui con atteggiamento predatorio.

GIULIA
“Non vedo l’ora di sentirti dentro di me…!

Dario esita per qualche istante, rosso in volto, come se volesse dirle qualcosa. Poi, all’improvviso, le afferra la mano, fissandola negli occhi per alcuni attimi. Fruga nella tasca con l’altra mano e tira fuori alcune banconote, che ripone sul tavolo. Quindi si alza e si allontana con passo deciso tirando Giulia con sé.

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