Giovedì: Il dopo pesca
In Polynesia, la palmita non si mangia perchè considerata di gusto troppo forte (beati loro!) e questo pesce serve solo come esca per i pesci che vivono nella laguna. Al ritorno, dopo aver lavato il battello, siamo andati a cena in casa di Jean-Luc che ci ha presentato la sua famiglia cinese.
Jean-Luc ha una casa magnifica con una cucina di 30 metri quadri e un soggiorno di 50.
Devo dire che che questa è una delle famiglie più in vista di Raiatea.
A cena, ci sono vivande per una ventina di persone e noi non siano che sette. Ci aspettava anche un’altra sorpresa: Jean-Luc aveva potuto recuperare il cuore di una giovane palma abbattatuta da un bulldozer. Il gusto è molto più tenero e delicato del cuore di palma che siamo abituati a consumare da noi. Ma così buoni non si trovano nemmeno qui, perché l’abbattimento delle palme è vietato. Così abbiamo passato la serata anche a sentire il racconto degli altri e dell’ultima volta che lo avevano gustato. Un vero regalo come del resto anche tutti gli altri piatti della cucina cinese che abbiamo gustato per “dovere” di ospitalità.
Il cuore di palma si taglia sia in rondelle fini sia in losanghe e vanno messe in una vinaigrette
leggera. E adesso, con i muscoli distrutti dalla giornata di pesca e lo stomaco a limite delle sue possibilità andiamo a dormire.
Domani Patrick et Jackie ci porteranno a fare un giro in piroga.
FOTO E TESTO DI FRANCOIS BARETTE©
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