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Spartacus

Tutto il Cinema di Stanley Kubrick

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Titolo originale: Spartacus
Regia: Stanley Kubrick
aiuto Regia: Fred A. Chulack
Produzione: Kirk Douglas, Edward Lewis per la Bryna Pictures
Soggetto: Dalla Novella di Howard Fast
Sceneggiatura: Stanley Kubrick
Dalton Trumbo
Cast: Kirk Douglas
Laurence Olivier
Jean Simmons
Charles Laughton
Peter Ustinov
John Gavin
Nina Foch
John Ireland
Herbert Lom ,John Dall, Tony Curtis
Charles McGraw,Joanna Barnes,Harold Stone ,Woody Strode,Peter Brocco
Paul Lambert, Robert J. Wilke
Nick Dennis ,John Hoyt Frederick Worlock
Fotografia: Russell Metty, Clifford Stine
Effetti speciali Peter Ellenshaw, Paul Rutan Jr.
Musica: Alex North
Montaggio: Robert Lawrence
Scenografia
Costumi Russell A. Gausman Julia Heron
Valles Bill Thomas

Suono Richard Alexander
Formato: 35mm colore
Durata: Durata originale:’ ca..

Data di uscita: Italia 26 ottobre 1961
Distribuzione: USA Universal Pictures
Genere: peplum
Nazione: USA
titolo provv

Trama:
Spartaco (Kirk Douglas), è uno schiavo della Tracia acquistato da Lentulo Batiato (Peter Ustinov), per la sua scuola di gladiatori di Capua. Nella sua casa, arriva come ospite il generale Marco Licinio Crasso (Laurence Olivier), aristocratico romano, che gli chiede di organizzare un combattimento mortale fra due gladiatori. La scelta, operata dalle romane che accompagnano l’aristocratico, cade su Spartacus e Draba, un gigante africano. Durante la lotta, Draba ha il sopravvento su Spartaco, ma si rifiuta di ucciderlo; anzi, insulta gli ospiti, sino a che una guardia non lo uccide sotto gli occhi, anche, di una schiava data a Spartaco come sua donna, guarda terrificata. .Poco tempo dopo, Spartaco guida una rivolta dei gladiatori, e fugge in aperta campagna dove viene raggiunto ben presto da un gruppo di schiavi ribelli.Il gruppo diventa un popolo; Spartaco li organizza in un vero esercito sconfiggendo i romani in più di una battaglia. E’ non solo una battaglia per difendere la libertà, ma una vera e propria difesa della dignità umana. La potenza romana riuscirà comunque a prevalere soffocando la rivolta nel sangue.


1. Note: dalle critiche :
“A 31 anni, dopo quattro film di genere diametralmente opposto ( tre noir e un film di guerra ), Stanley Kubrick accetta l’invito di Kirk Douglas e mette la sua sapienza registica al servizio di un kolossal ambientato nell’antica Roma. Se nulla ‘ Spartacus ‘ ha in comune con i tre noir, qualche contatto può esserci, almeno sul piano tematico ( o, se si vuole, ideologico ), con ‘ Orizzonti di gloria ‘, giacché alla base di entrambi i film, pur così differenti, v’è’ la ideologia democratica, con una particolare connotazione socialista nel secondo caso. ‘ Spartacus ‘ nasce dall’omonimo romanzo scritto nel 1952 da Howard Fast ( tre milioni di copie vendute, traduzioni in trentacinque lingue ). Douglas ne affida la riduzione a Dalton Trumbo, uno dei ‘ dieci di Hollywood ‘ che subirono la persecuzione maccartista e che qui per la prima volta si può presentare, dopo un decennio di clandestinità e di pseudonimi, con il suo vero nome. E’ una storia esemplare di lotta per la libertà, strutturata in maniera eccellente, con il ricorso puntuale a tutti gli ingredienti melodrammatici che si addicono ai meccanismi epici della tradizione occidentale ( Bibbia, ovviamente, compresa ).
Kubrick non ha bisogno di ambientarsi, perché i sopratoni della materia storica e gli allestimenti scenografici di ampie dimensioni ha già mostrato di saperli padroneggiare con polso fermissimo. ‘ Grande ‘ film in tutti i sensi, ‘ Spartacus ‘ introduce il regista nel regno del colore ( la fotografia rutilante è di Russell Metty, premiato con l’Oscar ). E’ un ingresso clamoroso, funzionale allo spettacolo, ma non pertinente sul terreno dell’espressione, e dei suoi significati, come poi saranno ad esempio ‘ Arancia meccanica ‘, ‘ Shining ‘, ‘ Full metal jacket ‘. Che Kubrick sia uomo di spettacolo, nessun dubbio. Ma che sia soltanto uomo di spettacolo, o preoccupato essenzialmente dello spettacolo, il suo successivo, e più autentico, percorso di autore lo esclude.
In ‘ Spartacus ‘ – costato 4 milioni di dollari e girato fra Hollywood e Madrid ( qui hanno luogo le riprese della battaglia fra le legioni di Crasso e le schiere dei ribelli, in cui sono impiegati 8 mila soldati dell’esercito spagnolo ) – si afferma una concezione dello spettacolo non molto diversa da quella di De Mille, purchè si tenga conto che al formale spiritualismo del maestro de ‘ I dieci comandamenti ‘ si sostituisce l’ideologia socialista e democratica di un laico in dura polemica con il proprio tempo. Ma non si esce dal terreno demilliano. Neppure per quanto riguarda la recitazione, pregio indiscutibile e raffinato di ‘Spartacus ‘. Poiché, se formidabili appaiono le prestazioni di Laurence Olivier, di Charles Laughton, di Peter Ustinov, di Woody Strode ( Draba ) e dello stesso Kirk Douglas nelle vesti del protagonista, nulla di veramente nuovo Kubrick introduce nel tessuto del gesto e della parola che si addicono all’epos cinematografico. La novità è evidente, invece, nella psicologia del rapporto Spartaco – Antonino, dove amicizia e attrazione sessuale, pietà e amore, si confondono sino ad annullarsi reciprocamente per dar vita ad una elegante ( e perfino dolorosa ) esaltazione dell’ambiguità. Il resto ( compresa la Varinia di Jean Simmons, accompagnata verso la libertà dall’ultimo sguardo del morente ) è puro, tradizionale ( e farraginoso ) De Mille.”
Nuovo dizionario universale del cinema (Di Giammatteo)

2. Note: Dalle critiche:

Come film di Stanley Kubrick è un ibrido: troppe paternità ( lo sceneggiatore Dalton Trumbo e soprattutto il produttore – attore Kirk Douglas, che in un primo tempo aveva ingaggiato il regista Anthony Mann ) e una certa eterogeneità stilistica. E’ poco kubrickiano il richiamo a una nozione di progresso di cui la vicenda del ‘ primo rivoluzionario della storia ‘ è simbolica portatrice. Gli appartiene per le scene di battaglia e di violenza ( cui collaborò il grafico Saul Bass ), la mescolanza di ragione e passione nei personaggi principali, la splendida direzione degli attori tra cui spiccano L. Olivier e C. Laughton. E’, comunque, il migliore – e il più adulto – dei colossi storici di Hollywood. Ridistribuito nel 1991 in un’edizione restaurata con l’aggiunta di una quindicina di minuti.
Dizionario dei film (Morandini)

3. Note: Il film vince 4 Oscar: Migliore attore non protagonista a Peter Ustinov, Migliore scenografia e set – decoration a Alexander Golitzen ,Eric Orbom,Russell A. Gausman , Julia Heron; Migliore Fotografia a Russell Metty; Migliori costumi a Valles Bill Thomas

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