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Il Colosso di Rodi

IL CINEMA DI SERGIO LEONE

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Titolo originale: IL COLOSSO DI RODI, 1960
Regia: SERGIO LEONE

Produzione: Cineproduzioni associate (Roma) Procusa Film ( Madrid), Comptoir Francais du Film, Cinema television International (Parigi)
Soggetto e sceneggiatura: Ennio De Concini, Sergio leone, Cesare Seccia, Luciano Martino, Aggeo Savioli, Luciano Chitarrini, Carlo Gualtieri, Duccio Tessari.
Aiuto regia: Duccio Tessari, Sergio Corbucci
Cast: Rory Calhoun (Dario), Lea Massari ( Diala), Georges Marchal (Peliocle), Conrado Sanmartin (Tireo), Mabel Kara (Mirte), Angel Aranda (Koros), Mimmo Palmara (Chares), Jeorge Rigaudo (Lisippo), Carlo Tamberlani (Senone), Roberto Camardiel (Serse),Yann Larrar (Mahor), Felix fernandez (Carete). .
Fotografia: Antonio Ballesteros 1ma Unità
Emilio Foriscot 2da Unità

Operatore: Eduardo Noé
Musica: Angelo Francesco Lavagnino
Montaggio: Eraldo da Roma
Scenografia Ramiro Gomez
Costumi Vittorio Rossi
Formato: Eastmancolor Totalscope
Durata: 142’
Data di uscita:
Distribuzione: in Italia Filmar (PAC)
negli USA MGM.
genere: Storico-Mitologico
Nazione: Italia-Spagna

Trama:
Tireo, consigliere del re Serse di Rodi, cospira contro il suo sovrano. Dario, l’eroe della storia si innamora della bella Daria, che si rivelerà essere dalla parte dei cospiratori.Provvidenziale il terribile terremoto che abbatterà il Colosso dentro il quale si sono rifugiati Tireo e i suoi accoliti.

1. Note: Il Colosso di Rodi è il primo lungometraggio firmato da Sergio Leone. Precedentemente aveva materialmente girato,“Gli ultimi giorni di Pompei “ .Leone sostituì Bonnard che si era ammalato, (non firmò per rispetto nei suoi confronti).
L’incasso italiano del film fu di 659.000.000 di lire..
Alla realizzazione collaborano tra gli altri, tre futuri registi: Sergio Corbucci ,Michele Lupo e Duccio Tessari rispettivamente aiuto regia e cosceneggiatore insieme a Ennio De Concini futuro critico teatrale per L’Unità.

2. Note: Dalle critiche dell’epoca:” Il film possiede molta efficacia e rappresenta a meraviglia questo cinema quadrato e solido basato su una sceneggiatura abile e ben intrecciata, Sergio Leone ha composto un lavoro molto grazioso. Per una volta le scenografie e i trucchi non risentono di certe negligenze solite nel paese degli stucchi e della cartapesta e alcune inquadrature della statua del colosso non mancano di una certa bellezza”.
B.Tavernier da “Cinema 61” Parigi Ottobre 1961.

3. Note: Leone racconta:” il Colosso è il simbolo opposto alla Statua della Libertà:proteggeva il più importante porto del mediterraneo, la leggenda racconta che era dotato di congegni che gettavano fuoco sulle navi nemiche; io ho immaginato dei meccanismi che al momento opportuno facevano fuoriuscire dalla testa delle enormi catapulte; era possibile uscire dalla testa del colosso dalle orecchie e combattere sulle braccia! Per le scene di totale abbiamo usato un modellino in scala, per le altre, due grossi blocchi di trenta metri ciascuno, uno composto da testa e braccia e l’altro dalle gambe fino al polpaccio: Ho chiesto che venisse realizzato il primo blocco in modo tale da poter riproporre sequenze di azioni simili a quelle che avevo apprezzato in “Intrigo Internazionale”; era anche un modo per far piacere al produttore che, quando aveva capito che il film non avrebbe avuto come protagonista un eroe tutto muscoli, bensì una statua, era caduto nella prostrazione più completa!”.

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