• Corso Completo

ll cinema e la voce

Il modo più semplice di raccontare una storia è quella di raccontarla a voce.

Statua_di_un_suonatore_di_lira.jpg

Una anche minima padronanza dei toni, ed ecco gli spettatori pendere dalle vostre labbra, trattenere il respiro, ansiosi di sapere in che modo vada a finire la vicenda; ma la tradizione orale, di cui si è imbevuta per secoli l’umanità, non avrebbe avuto tanto successo se il narratore si fosse limitato a raccontare con tono monocorde gli avvenimenti di cui era a conoscenza. I bimbi nell’ascoltare fiabe, vogliono rabbrividire per i toni minacciosi usati dalla regina cattiva, tendere l’orecchio al sussurro che accompagna innocenti protagonisti in fuga mentre l’orco dorme, e sono pronti a sussultare spaventati mentre voi alzate il tono per avvisarli che l’ orco si è svegliato. Gli adulti, per secoli, non hanno rinunciato a raccontare avventure vicende di guerra, o semplici avvenimenti accaduti durante un viaggio in città o al mercato del bestiame vivacizzando i fatti, per renderli vivi, con il tono della voce e la mimica.


cartello.jpg

Il guaio, e la fortuna, è che il cinema è nato muto. All’ inizio, nemmeno lo straccio di una cetra per coprire una afonia improvvisa, o per indignarsi alla violenza di un Achille sul cadavere di un Ettore qualunque. A macchina fissa per di più, aperta verso una ambientazione da palcoscenico. Come trovare i “toni”, come riuscire a sussurrare, alzare la voce, gridare, spaventare o entusiasmare nel silenzio?

Inserisci un commento

Modulo di inserimento