L’importanza delle oblique

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    I diversi posizionamenti della macchina da presa, oltre a contribuire efficacemente al tono narrativo della sequenza, regalarono al cinema anche la possibilità di superare ( sia pure solo in modo apparente) la difficoltà di essere esclusivamente

    bidimensionale così che,  ispirandosi alle regole prospettiche,  come furono definite nell’arte del Rinascimento, il cinema riesce a costruirsi una sua propriatri-dimensionalità.

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    I diversi posizionamenti della macchina da presa, oltre a contribuire efficacemente al tono narrativo della sequenza, regalarono al cinema anche la possibilità di superare -

    Naturalmente queste diverse posizioni della MdP rispondono a necessità narrative molto precise. La libertà di salire sul palcoscenico e di variare il punto di vista dello spettatore viene codificata in regole grammaticali ben definite. Inquadrare obliquamente dal basso significa conferire al personaggio ripreso alcune caratteristiche, come

    grandiosità, dignità, austerità, ed anche raccapriccio, ribrezzo, panico. L’effetto contrario si ottiene, ovviamente con una obliqua dall’alto, dove il personaggio appare rimpicciolito e quindi, timoroso, misero, indegno, in preda allo spavento ed al terrore, oppresso da forze più grandi di lui.

    Naturalmente il regista accorto cercherà di utilizzare queste due diverse inquadratureIl in sequenza,  così da ottenere un maggiore effetto drammatico al suo racconto.

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