Gli obiettivi

    Gli obiettivi si caratterizzano per la loro distanza focale, ovvero la distanza in millimetri fra il punto nodale dell’obiettivo e la superficie su cui si forma in modo nitido una immagine all’infinito. In base a questa caratteristica, gli obiettivi si suddividono in:

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    grandangolari ( sotto i 40/mm), normali (dai 40 ai 60/ mm), teleobiettivi (oltre i 60/ mm). Come regola generale, ma anche come buon aggancio mnemonico, occorre ricordare che più basso è il numero dell’obiettivo e maggiore è il campo abbracciato, più è grande la profondità di fuoco (lo spazio dove l’attore può muoversi lungo l’asse dell’obiettivo, rimanendo a fuoco) maggiori sono le deformazioni prospettiche, ed infine, più grande è la sua luminosità. Il bagaglio abituale per un film di costo medio comprendeva per la 35 mm, una serie di obiettivi standart. Ovvero un 10, un 25, un 35, un 50, un 70. Come grandangolo veniva usato il 25. Per i piani ravvicinati il 50. Per i dettagli il 75.

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    Adesso, prendiamo il nostro zoom, osserviamo i numeri sulla ghiera e come ci siamo allargati o stretti per riprendere un campo grande o un ravvicinato. Se stiamo girando un Corto cerchiamo di rispettare sempre le distanze indicate sulla ghiera, spostando la macchina se è il caso, anzichè muovere lo zoom. Otterremo in questo modo una maggiore coerenza nella fotografia ed un grosso aiuto al montaggio. In altre parole, agiamo come se le distanze fossero stabilite dagli obiettivi e non manovrando a casaccio la levetta dello zoom.

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