• Maestri

F. Solanas .2

1c.jpg

Fernando Solanas

 

D. Il suo modo di dirigere e organizzare un film…

R. Il film va avanti se la cosa che viene è più interessante di quella che la precede. La conclusione del film non la fa il regista ma il cuore, la testa e l’immaginazione dello spettatore esattamente come in un libro. Io faccio molti test, finisco il montaggio e lo mostro a dieci, quindici persone, poi raccolgo le loro opinioni e faccio delle modifiche.

D.Quindi lei considera lo spettatore parte attiva del suo lavoro. Chiede la sua partecipazione?

R. Ti dico una cosa: tu devi inginocchiarti di fronte allo spettatore, perché l’offerta contemporanea è fortissima. Penso alla televisione, alle conferenze, ai libri, alle discoteche. Quindi che scelgano di venire a vedere il tuo film è straordinario no? .

Leggete il testo integrale della intervista su Close-up. E andate a vederlo al cinema. Non so quanto resterà in programmazione. Fandango distribuisce in Italia Diario del Saccheggio, di Fernando Solanas, premiato con l’Orso d’Oro alla carriera al Festival di Berlino del 2004. Uscirà nei cinema italiani il 23 giugno.

Secondo molti esperti, il problema dei fruitori di internet è che leggono molto e scrivono poco. Il nostro problema è quello di rilanciare con le nostre forze la documentaristica italiana. Quella conosciuta e quella da conoscere. Allora, per favore, provate a vincere la pigrizia e dite la vostra su questi pensieri di Solanas:

Negli ultimi anni, lavorando per le scuole di cinema di tutto il mondo, mi sono accorto che l’accento veniva posto soprattutto sugli elementi teorici e tecnici, mentre erano trascurati gli elementi più importanti: le immagini da riprendere e il linguaggio da utilizzare.

Prima del set cinematografico, vi è lo straordinario lavoro della concezione e della preparazione della messa in scena (realizzato assieme agli attori e agli assistenti) e, contemporaneamente, quello dell’individuazione dell’immagine, che si svolge con il direttore della fotografia, gli scenografi e i costumisti.

                                 

Non vi è creazione originale senza rischi. Memoria, realtà, linguaggio, ricerca delle forme più originali della narrazione cinematografica: sono questi i punti fermi del mio quarantennale lavoro nel mondo del cinema.

 

2a.jpg

Inserisci un commento

Modulo di inserimento