D.Day. Il giorno più lungo
Il primo giorno è sempre il giorno più lungo.
Siamo arrivati, ieri, domenica, a Roissy.
Abbiamo dormito al’ IBIS che è all’ interno dell’aereoporto. Al mattino (ore 6,30) ci siamo trasformati in sherpa, con una valigia al traino, un’ altra nell’ altra mano, uno zaino sulle spalle, oltre naturalmente, la borsetta per Michèle e il PC per me.Per arrivare all’ aereo, l’ autobus ci ha trascinati di pista in pista, tanto che l’ imbarco è arrivato solo alle 9,30, L’ aereo è un Boing 777-300. Una piccola, piacevole sorpresa: verso il fondo della cabina, ci troviamo i nostri posti. Due al posto della fila di sette. Questo ci ha permesso di dormire o di sonnecchiare per 7 ore sulle undici del viaggio. Il tempo era molto nuvoloso, fatta eccezione sulla Groenlandia.
Il volo è su Londra, Cambridge, Glasgow, Isole Ebridi, isole Torshavn, Reykjavick , poi la Groenland, le isole Baffin, le montagne Rocciose, per atterrare finalmente a L.A. alle 13, ora locale. ( ci sono 9 ore di differenza tra Parigi e L.A.. L’aereo è arrivato in orario, ma noi siamo usciti dall’ aereoporto solo alla 15,30, compreso il tempo per affittare una macchina dotata di GPS.
Il nostro albergo è il Foghorn di Marina del Rey.
Vorremmo fare un giro ed esplorare le spiaggie di Venice, Santa Monica e, naturalmente Malibù, alla ricerca di Pamela Anderson e del suo costume da bagno rosso. Ma siamo fusi. Meglio cercare di recuperare; domani dobbiamo festeggiare i nostri 36 anni di matrimonio.
Scritto da: F. BARETTE.
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