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La morte non conta i dollari

Titolo originale:
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LA MORTE NON CONTA I DOLLARI
(1967)
Regia: Riccardo Freda (Georges Lincoln)
aiuto regia:
Produzione: Cinecidi
Soggetto: Riccardo Freda
Sceneggiatura: Riccardo Freda, Luigi Masini
Cast: Mark Damon (Laurence), Stephen Forsyte (Harry Boyd), Luciana Gilli (Jane), Pamela Tudor, Nello Pazzafini, Ignazio Spalle(Pedro), Spartaco Conversi.
Fotografia: Gabor Pogàny
Musica: Nora Orlandi, Robby Poitevin
Montaggio: Luigi Amidei
Scenografia ?
Costumi
Trucco ?
Formato: 35mm colore cinemascope
Durata: Durata originale:93’ca.

Data di uscita: 21 Giugno 1967
Distribuzione: ?
Genere: western
Nazione: Italia

Trama:
Non siamo in grado di fornire la trama del film. Chi la conoscesse può comunicarcela, magari qualcuno che lo abbia finalmente “rivisto”! nella retrospettiva di Venezia dedicata.


spaghetti_western_festival_venezia.jpgIl Regista:
Riccardo Freda, sceneggiatore, regista cinematografico, scultore, nasce ad Alessandria d’Egitto, da una famiglia di origine napoletana, nel 1909 (Parigi 1999) frequenta l’Università a Milano. Dopo aver studiato scultura, entra nel 1933 al Centro Sperimentale di Cinematografia; sceneggiatore dal 1937, lavora ad una dozzina di copioni per Alessandrini, Gentilomo, Matarazzo e Righelli. Esordisce dietro la macchina da presa nel 1942 con “Don Cesare di Bazan”, un cappa-e-spada bene interpretato da Gino Cervi. Successivamente, si specializza in pellicole di genere avventuroso, sempre all’insegna d’un alto artigianato di cui egli è tra i più illustri rappresentanti. Nella sua sterminata filmografia, sono da segnalare “Aquila nera” (1946) ; “Il cavaliere misterioso” (1948), “I miserabili” (1947), forse la miglior versione del capolavoro di Hugo, adorata dalla critica francese. Amante dell’azzardo, Freda realizza “I vampiri” (1956) con il dichiarato intento di provare che i registi nostrani possono eccellere anche nel fantastico: commercialmente, il film non ottiene grandi esiti, ma apre ugualmente la strada ad una sorta di filone autarchico. Dopo la poco riuscita parentesi lovecraftiana di “Caltiki, il mostro immortale” (1959), il Nostro fa ritorno ad un cinema orrorifico più tradizionale con “L’orribile segreto del dr. Hichcock” (1962) e “Lo spettro” (1963).Sembra del tutto incidentale il suo incontro con il western. Osannato dalla stampa specializzata francese, Freda non trova in patria lo stesso credito: riesce a tornare al cinema del brivido solo con “L’iguana dalla lingua di fuoco” (1971), giallo di evidente filiazione argentiana, e col testamentario “Murder Obsession” (1980).

1. Note: Molti gli alias usati nella sua carriera: Robert Davidson / Richard Freda / Robert Hampton / Robert Hamton / Dick Jordan / George Lincoln / Willy Pareta / Willy Pareto / Riccardo Santelmi
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