L’esercizio di riprese notturne ci permette soprattutto di familiarizzare con la telecamera in condizioni di luce difficili, di “fare la mano” alle riprese senza cavalletto e di controllare (mi raccomando, tenete conto che non avete maestri vicino a voi) le riprese effettuate con un fortissimo spirito critico, gli errori tecnici e gli errori artistici.
E’ utile, in particolare, per lo studio delle ombre. Ovvero:Osserviamo la differenza tra un soggetto in ombra in primo piano e un soggetto in luce, in primo piano. Quando state filmando e quando sarete a casa ad osservare il lavoro della notte.

Dove si orienta lo sguardo dello spettatore? Verso l’elemento illuminato è ovvio, ma l’elemento lasciato in ombra, non è inutile. Ha una sua ragion d’essere molto precisa, perché “ambienta” e dà carattere all’ elemento in luce.
Ma come capire il valore dell’ombra? Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, sosteneva che “dove c’è luce c’è ombra” date quindi, una occhiata ai suoi quadri; chiedetevi il perchè degli elementi illuminati e non. Si apriranno insospettate possibilità creative, idee nuove, un nuovo entusiasmo per il lavoro. In altre parole, e non è una esagerazione,

vi illuminerete di immenso

Scritto da Giulio Berruti mercoledì, 1 agosto 2007 alle ore 19:50 [Permalink]