1948_ La Certosa di Parma
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Titolo originale
Titre original: LA CERTOSA DI PARMA (LA CHARTREUSE DE PARME)
Regia, Realisation: CHRISTIAN-JAQUE
Direttore artistic, directeur artistique
Aiutoregia, Assistant directeur: Raymond Villette
Segretaria di edizione, Script: Simone Bourdarias
Produzione, Producteur: Les Film André Paulvé – Scalera Film, Roma
Direttore di produzione, Directeur de production: Franco Magli, Fred Orain
Soggetto, sujet: d’après le roman “La Charteuse de Parma” de Stendhal (Marie-Henri Beyle)
Dialoghi, Dialogues: Pierre Vèry
Sceneggiatura, scenario: Christian –Jaque
Cast: Gérard Philipe ( Fabrice del Dongo), Renée Faure (Clélia Conti), Maria Casarès (la duchessa Sanseverina), Louis Salou (il principe Ernest IV), Louis Seigner (Grillo), Tullio Carminati (il conte Mosca), Lucien Coëdel (Rassi), Enrico Glori (Gilletti), Aldo Silvani (il generale Conti), Attilio Dottesio (Ferrante Palla), Claudio Gore (il marchese Crescenzi), Maria Michi (Marietta)
Direttore delle fotografia, Directeur de la photographie: Nicolas Hayer, Romolo Garrone
Operatore, opérateur: Klein, Martin
Assistente operatore, assistant opérateur:
Musica, Compositeur de la musique: Renzo Rosellini
Montaggio, Montage: Jean Desagneaux, Giulia Fontana
Assistente al montaggio, assistant: ?
Scenografia, Chef décorateur: Jean d’Eaubonne, Ottavio Scotti
Costumi, Costumes: Georges Annekov, Rosi Gori
Bozzetti, Maquette:
Photographe de plateau: Aldo
Trucco, Makeup:
Suono,Ingénieur du son: Joseph de Bretagne, Zavagli
Negativo, negative: 4651 mt _ 1.37:1 – BN
Durata, Durée: 170’
Distribuzione, Distribution:DISCINA
Data di uscita, sortie: In Italia: 21 fevrier 1948 – En France: 21 mai 1948
Genre: drammatico
Sinopsis -Plot: L’azione si svolge agli inizi del XIX secolo. Fabrice del Dongo ritorna a Parma, suo paese natale dopo aver terminato i suoi studi nel seminario di Napoli. Sua zia, la duchessa Sanseverina, che lo ha allevato lo accoglie nel suo palazzo. Lentamente, i sentimenti della donna da materni girano verso una inquietante tenerezza, un desiderio nascosto. Per il nipole la donna trascura il conte Moisca, primo ministro e disdegna il principe che l’ha corteggiata in modo assiduo e continuo. Intanto Fabrice (innamorato della giovane Clelia, uccide involantariamente una persona e viene condannato a 20 anni da scontare nella fortezza condanna ridotta a 12 dal principe che spera così di conquistare la duchessa. Prima di essere condotto in prigione, Fabrizio fa un secondo incontro (il primo era avvenuto cinque anni prima sul lago di Como) con Clelia Conti, figlia del generale Fabio Conti, governatore della cittadella parmense. I due rimangono colpiti l’uno dall’altra e Clelia, capendo che Fabrizio si trova nei guai, si sente in dovere di aiutarlo, anche perchè sa bene che oltre alla pura e semplice prigionia, Fabrizio rischia di essere avvelenato o impiccato pubblicamente. Rinchiuso in una cella all’interno della Torre Farnese, Fabrizio, ancora stordito dall’incontro con la ragazza, rimane immediatamente estasiato dallo spettacolare panorama che gli si presenta dalla finestra . Il suo animo si rallegra ancor più quando scopre che può anche scorgere il palazzo del governatore della prigione e, in particolare, la finestra di una stanza usata come uccelliera da Clelia Conti. Con suo grande stupore quella posizione privilegiata gli permette di vedere a più riprese la ragazza e, persino, di comunicare con lei. Non solo. Fabrizio riesce persino a comunicare con la duchessa Sanseverina, la quale aveva trovato un modo per tenersi in contatto col nipote. In questo modo la Sanseverina, poteva rivelargli tutto quanto accadeva a Corte, compresa la necessità, sempre più incombente, di tenersi pronto per la fuga. Dapprima Fabrizio rifiuta categoricamente l’idea della fuga, poiché avrebbe significato allontanarsi, forse per sempre, dall’unica donna capace di risvegliare in lui l’amore. Sarà proprio Clelia Conti, nel frattempo divenuta alleata della duchessa e per questo a conoscenza di tutti i suoi piani, a convincere Fabrizio a cambiare idea e a farsi giurare da lui che, quando fosse venuto il momento, non avrebbe esitato a fuggire. E così avviene…
1. Note-Notes: girato a le Doubs
2. Note-Notes: Henri Martineau, scrittore, apostolo delle opere di Sthendal reagirà con moltissima forza e indignazione alla notizia che il capolavoro di Sthendal stava per essere rielaborato in un film. Arriverà ad accusare sceneggiatori, regista, attori di alto tradimento alla cultura; eppure questo film – di grandissimo successo – avrà il privilegio di portare alla conoscenza del grosso pubblico tanto l’opera quanto il suo protagonista, Gérard Philipe. Da ricordare che l’attore – durante le riprese- rifiutò di farsi sostituire da una controfigura nella scena della fuga.
3. Note-Notes: Il regista, Christian-Albert-François Maudet : Figlio di Édouard Maudet, direttore di una fonderia e di Joséphine Beaumer, trascorre il periodo scolastico nel collegio Rollin a Parigi. Nel 1924, disegna dei manifesti per il cinema per una compagnia americana la First National, in collaborazione con Jacques Chabraison. I due decidono di firmare il loro lavoro utilizzando i nomi propri divisi da un trattino: Christian-Jacque(s). Christian-Jaque conseverà questo pseudonimo , quando due anni più tardi inizierà la carriera di giornalista per la rivista Cinégraph, ed anche quando si trasformerà in scenografo per il cinema dal 1927 à 1931. La sua filmografia, d’una longevità eccezionale, è impressionante: Christian-Jaque realizza per il cinema sei cortometraggi, tre sketches e cinquantanove lungometraggi.Tra il 1968 e il 1985, lavora su una sessantina di telefilm. Da ricordare che, durante l’occupazione nazista Christian-Jaque realizza due films per una compagnia francese a capitale tedesco, la Continental-Films. I film ricordati sono: L’Assassinat du père Noël et La Symphonie fantastique entrambi molto apprezzati dal pubblico. Christian-Jaque terminerà la Guerra nei ranghi della FFI. Con Martine Carol, la sua quarta moglie, gira sei film tutti orientati a mostrare la bellezza straordinaria della attrice. Nominato cavaliere della Légion d’honneur, ufficiale dell’ ordine nazionale al Merito, insignito della Croix de guerre 1939-1945 e maestro delle Arti e delle Lettere, Christian-Jaque muore di una crisi cardiaca l’otto del mese di luglio del 1994.
4. Note-Notes: In Italia viene distribuito in due episodi: L’ombra del patibolo e Amanti senza speranza
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CHRISTIAN- JAQUE (CHRISTIAN-ALBERT-FRANÇOIS MAUDET )
Naissance: 4 aout 1904 – Paris – France
Décès: 8 juillet 1994 Boulogne-Billancourt -France
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