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La monaca di Monza, trama e note

LA MONACA DI MONZA di Eriprando Visconti

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Trama-Plot: Giampaolo Osio (Antonio Sabato) giovane nobile immorale, uccide un funzionario venuto a prelevare grano e animali dalla sua terra in nome e per conto del re spagnolo che in quegli anni ( siamo nel 1600) dominava il milanese. Per evitare la giusta condanna, chiede aiuto ad un prete dalla dubbia moralità, Don Paolo Arrigone ( ( Hardy Krüger) per riuscire a trovare rifugio nel convento retto dalla monaca di Monza suor Virginia (Anne Heywood). La religiosa acconsente dopo qualche esitazione; ma poco dopo, il giovane, con la complicità di due altre monache, penetra nella sua stanza e la violenta. Il giovane viene  imprigionato, ma a questo punto la monaca scopre di essere innamorata di lui e di aver bisogno di quel giovane violento e cinico; l’aiuta allora  a fuggire dalla prigione e lo ricovera nuovamente in convento. Qui, i  due vivono come marito e moglie assieme alla bambina nata dalla loro relazione; poi la situazione precipita a causa di una conversa, Caterina (Carla Gravina) innamorata, respinta, di Osio che li denuncia. Segue il processo e la monaca viene condannata  ad essere murata viva. Osio sarà ucciso da alcuni sicari mentre rimane oscura la fine del prete. Una scritta alla fine del film ci avverte che suor Virginia verrà liberata per intercessione del cardinal Borromeo dopo 13 anni di prigionia.

2. Note-Notes: Il film apre con queste scritte: “ è impossibile che non avvengano scandali, ma guai a colui per il quale avvengono” ( Vangelo secondo san Luca)  / Questa storia è stata ricostruita dagli Atti del Processo celebrato a Milano, nel 1608, dai documenti e dalle memorie del tempo.”

3. Note-Notes: Escono in quello stesso anno: Cuore di mamma ( regia di Salvatore Samperi ), Medea ( regia di Pier Paolo Pasolini) un più popolare Beatrice Cenci  ( regia di Lucio Fulci), e il discusso Femina Ridens  (  regia di Piero Schivazappa ).

4. Note-Notes: Film italiani con lo stesso titolo: 1947, regia di Raffaele Pacini, con Paola Barbara e Rossano Brazzi – 1962, regia di Carmine Gallone con Giovanna Ralli e Gabriele Ferzetti – 1986, regia di Luciano Odorisio con  Myriem Roussel e Alessandro Gassman. A Titolo di curiosità, ricordo il film di Joe D’amato ( 1986)  sull’argomento, dal titolo La monaca del peccato, con Eva Grimaldi e Gabriele Gori e  –  poteva mancare ?  - un divertente Il monaco di Monza ( Sergio Corbucci, 1963) con Totò, Taranto e Macario)

5. Note-Notes: Eriprando Visconti  ( anche Prando ) – nipote di Luchino Visconti -  realizza 12 film come regista. Il suo primo film ( Una storia milanese 1962, con un cammeo  di Ermanno Olmi, attore), è considerato dalla critica il suo miglior prodotto. L’ultimo è Malamore del 1982. Ha scritto e sceneggiato tutti i suoi film.

6. Note-Notes: La monaca di Monza ovvero le vicende che hanno coinvolto suor Virginia de Leyva, è film lontanissimo dal racconto che ne fa Alessandro Manzoni nei Promessi sposi. L’intendo del regista e degli sceneggiatori è quello di raccontare i fatti storici legati ad una storia vera; una storia che vedrà la condanna per violenza, l’occultamente della nascita di una bambina e  relazione peccaminosa con uomo,  della Madre superiore del convento di Monza. L’intento di Eriprando Visconti è molto chiaro ed affascinante; purtroppo il film resta in bilico per tutta la durata del suo racconto:  la dichiarata intenzione di essere solo ” testimoni” della vicenda,  gli autori realizzano un’ opera  scialba, piatta;  scarsa la guida sugli attori, che appaiano  poco convincenti,  ad  eccezione – forse -  di Carla Gravina, quasi sempre misurata e credibile. La pretesa della “ storicità” cozza poi con alcune incongruenze ( durante la Messa, la consacrazione  e l’elevazione del S.Sacramento  - ma è solo l’esempio più eclatante – il chierichetto agita il turibolo anziché suonare il campanellino) non veniamo  informati  sulla condanna del prete ( molto più colpevole della monaca), ecc. In sintesi un film del  vorrei, ma non posso;  ovvero:  un film mancato. Bella la fotografia di Luigi Kuveiller ” (gb _Corto in Corto)

7. Note-Notes : dalla critica ufficiale:…La messa in scena è elegante ( belle invenzioni scenografiche di Flavio Mogherini, le musiche di Ennio Morricone, la  fotografia di Luigi Kuveiller) ma l’insieme è farraginoso e accademico. La sceneggiatura va a corrente alternata. Discreto successo ( anche scandalistico) all’epoca; oggi dell’elemento pruriginoso non ci si accorge neppure.” ( da Il Mereghetti, Dizionario dei film 2011 B.C. DALAI Editore)

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ERIPRANDO VISCONTI

Data  nascita: 24 settembre 1932, Milano, Roma (Italia)
Data morte:
26 maggio 1995, Pavia (Italia)

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