ADDIO GIOVINEZZA! di Ferdinando Maria Poggioli

GENERE, TRAMA E NOTE

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Genere, Genre: commedia 

Trama-Plot: Il mondo universitario della Torino del 1910. Mario, studente di medicina, si innamora di una timida sartina, Dorina. Per starle vicino  va ad abitare nella stanza che la madre della ragazza affitta. Poi  Mario ha una avventura con una donna fatale, una mantenuta di lusso. Dorina incontra la donna nella speranza di convincerla a lasciarle il suo ragazzo. Tutto inutile; Mario si allontana da lei; si dedica allo studio; incontrerà ancora  Dorina alla festa di Laurea. I due avvertono ancora l’amore che li lega, ma Mario deve lasciarla: l’aspetta la vita di medico al suo paese.

1. Note-Notes: sul soggetto della commedia “Addio giovinezza!”, sono stati realizzati tre film muti ( 1913, regia di Nino Oxilia – 1918, regia di Augusto Genina – 1927, regia di Augusto Genina) e due edizioni televisive: 1965, diretta da Silverio Blasi e nel 1968, diretta da Antonello Falqui con  Gigliola Cinquetti e Nino Castelnuovo.

2. Note-Notes: sceneggiatore non accreditato: Giacomo De Benedetti.

3. Note-Notes: Maria Denis: “ …Quando Poggioli decise di realizzare il film tratto dalla commedia di Camasio e Oxilia, pensò subito a me come protagonista. Ci incontrammo e subito mi appassionai al ruolo. Sentivo che sarebbe stata la mia grande occasione. Forse con altri due o tre film (Alcazar, Seconda B, Sissignora, La maestrina) Addio, giovinezza! è quello che ricordo con più gioia. Ho girato più di cinquanta film, ma la commedia ambientata a Torino è quella che ricordo più volentieri… […] Poggioli era un uomo talmente delicato, talmente umano, capace di tali intuizioni, capace di stabilire con gli attori e con i collaboratori un clima ideale. …[…] Il tutto senza mai urlare o inveire. Sicché il clima sul set era sempre ottimale…” (M. Denis,  M. Scaglione (a cura), Attorno a Addio Giovinezza!, Associazione Astifest, Asti, 1999).

4. Note-Notes: Carlo Campanini: “ …È stato quel ruolo lì che mi ha dato molta popolarità e fiducia presso i produttori. […] Era il vero Leone della commedia. Un personaggio che io facevo senza ricorrere alla balbuzie. Perché in Leone la nota patetica c’è. Leone è un timido. […] Poggioli] era un grande maestro e un grande amico. Perché aveva una passione enorme» (C. Campanini, in F. Savio, Cinecittà anni Trenta, Bulzoni, Roma, 1979).

5. Note-Notes: dalla critica del tempo “ Il complesso della pellicola è felicemente riuscito. L’”opera” ha la gentilezza e il profumo del lavoro originario. Interpretazione eccellentissima di Maria Denis” ( anonimo, in Corriere della Sera, 17 gennaio 1941)

5. Note-Notes: La canzone più popolare del film ( oggi conosciuta come Giovinezza) nasce col titolo di  ” Il Commiato“,  come canto goliardico di addio agli studi degli universitari di Torino. I versi sono di Oxilia ( 1889 /1917), scrittore, poeta, regista;  la musica di Blanc ( 1886 /1969),  allievo del Liceo Musicale. Le parole gioiose e malinconiche di Oxilia celebravano la fine della spensierata età degli studi e la spavalderia dell’avere vent’anni. Nino Oxilia morirà, pochi anni dopo, nella Grande Guerra,  colpito da una scheggia di granata e la sua memoria entrerà prepotentemente nel bagaglio della ideologia fascista. La sua canzone ebbe vita lunga e movimentata. Fu,  da prima,  eletta come “ inno degli sciatori”, poi adottata come inno nelle gare internazionali di sci e scelta come canto ufficiale dal Corpo degli Alpini. Si narra che il tenente Esposito la facesse cantare al 3° reggimento alpini durante la Campagna di Libia. Finì  nel canzoniere degli Arditi e poi adottata come inno ufficiale dal partito fascista.

Per chi ha avuto la fortuna di non sentirla cantare per le strade ma è interessato a conoscere una musica che ha comunque accompagnato, nelle  varie versioni, un lungo periodo della nostra storia, può aprire questo video

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Scritto da Giulio Berruti martedì, 24 agosto 2010 alle ore 11:50 [Permalink]