• Luce e Colore

Clara Calamai

Clara Calamai, 1909_1998Clara Calamai nasce a Prato (Fi) il 7 settembre 1909 ( l’attrice sosteneva invece di essere nata nel 1915).     Il padre è un capostazione, la madre una casalinga. Clara è l’ultima di tre figlie, è una adolescente di straordinaria bellezza, ed  affascina, tra gli altri , anche un giovane della “Prato bene”. Gli “ Hai saputo?” scuotono la cittadina che non riesce a concepire come un giovane ricco ed accolto nei migliori salotti di Prato, possa voler sposare la figlia di un capostazione. Lo scandalo è tale che la giovanissima Clara viene addirittura accusata di essersi concessa al giovane e di portare in grembo il “frutto della colpa” e a nulla valgono i certificati medici resi pubblici che dichiarano l’illibatezza di Clara: sua sorella viene per questa diceria infamante abbandonata dal fidanzato; la famiglia è isolata. Disperata, Clara ruba la pistola al padre  e si spara mirando al cuore, ma una costola devia il proiettile che le perfora un polmone. Per fortuna, a soccorrerla sul letto dell’ospedale, interviene una amica della madre, moglie di un regista teatrale – Alfredo Robert – che di fronte a tanta bellezza la convince a posare per  un servizio fotografico. Le fotografie arrivano sul tavolo di un produttore torinese Eugenio Fontana che le offre – ed ancora convalescente per la ferita al polmone – un ruolo in un kolossal di quel tempo: Pietro Micca, regia di Aldo Vergano. Quella partecipazione le apre le porte del Centro Sperimentale di Cinematografia;  Luigi Freddi, capo della Direzione Generale della Cinematografia la convince a frequentare un corso di recitazione. Ora tutta la famiglia può seguirla a Roma: è il benessere, l’appartamento ai Parioli gli inviti nei salotti della Roma che conta. In soli venti anni di attività Clara Calamai girerà 46 film e sconvolgerà,   senza subire conseguenze,   i ben pensanti mostrando il seno nudo  nel film La Cena delle beffe ( 1942,di Alessandro Blasetti). E’ una diva  amata da tutti gli italiani, è una delle star dei  ”telefoni bianchi”, prodotto autartico come Doris Duranti, Alida Valli, Luisa Ferida, Elsa De Giorgi…le prime sex- symbol del cinema italiano, capaci di far sognare intere generazioni di spettatori. Poi arriverà Luchino Visconti a completare la figura della attrice : da sex- simbol ad interprete di razza, ricca di importanti corde drammatiche, nel film Ossessione, 1943. Il sipario si chiuderà negli anni cinquanta, dopo essere stata rifiutata da Rossellini per il ruolo di Pina, in Roma città aperta. Dagli anni Sessanta inizia un esilio silenzioso negli agi e nella ricchezza, dettato anche da difficili  scelte sentimentali. Poi è ancora Luchino Visconti ad offrirle il ruolo di una prostituta ne Le notti bianche (1975) ma il vero omaggio le arriva da  Dario Argento che la a convince a tornare sul set come protagonista in  “Profondo rosso”nel 1975. Poi ancora anni di  silenzio fino alla morte avvenuta a Rimini il 21 settembre del 1998. Due anni prima, la sua città natale si era decisa ( finalmente!) a renderle omaggio con una rassegna di suoi film ed uno splendido libro-catalogo curato da nomi prestigiosi come  Italo Moscati, Natalia Aspesi, Gianpiero Brunetta e Lietta Tornabuoni. Clara Calamai non si mostrò entusiasta della cosa, collaborando con gli organizzatori solo per l’indispensabile, ma per rientrare in Prato, mise la condizione che il primo film da proiettare fosse l’Adultera, di Duilio Coletti, girato nel 1945; ma quel film non esisteva più, travolto negli ultimi momenti di guerra. Era un rifiuto duro, sarcastico, dettato da un rancore che – probabilmente – non l’aveva mai abbandonata.

I ruoli che la legano indissolubilmente alla storia del cinema sono senz’altro quelli da lei sostenuti in Ossessione di Luchino Visconti (1942), dove sostituisce all’ultimo momento Anna Magnani, e in L’adultera (1946) di Duilio Coletti, grazie al quale vince un Nastro d’Argento.
Clara Calamai, nel ruolo di Marta in Profondo rosso, di Dario Argento 1975Nel 1957 lavora ancora con Visconti in Le notti bianche (1957), interpretando il ruolo di una prostituta.
Molti anni dopo il suo ritiro ufficiale dalle scene, Dario Argento le chiederà di interpretare un ruolo da protagonista  in Profondo rosso (1975): il suo personaggio, e il film stesso, diventeranno più tardi oggetto di culto da parte dei cinefili.

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