Poca intesa, pessimo gioco…
TRA CINEMA E SPORT.
In Italia, il cinema sportivo nasce con Mario Bonnard , attore ( latin lover del muto e partner di Lyda Borelli in Ma l’amor mio non muore (1913) e regista, che nel 1930 gira
LE CHEVALIERS DE LA MONTAGNE, in doppia versione ( francese e tedesca) secondo l’uso dei primi film sonori europei. Altri suoi film sul tema sportivo sono LA GRANDE CONQUISTA del 1928, e IO, SUO PADRE 1939. Ricordo che Bonnard ha girato anche il primo lungometraggio sul calcio, con CINQUE A ZERO (1932, con Milly, Osvaldo Valenti, e la squadra della Roma), primo infelice contributo del cinema italiano alla saga nazionale dei novanta minuti. E cito, a titolo di curiosità, GLI EROI DELLA DOMENICA di Mario Camerini: tra i soggettisti troviamo Franco Brusati e Dino Risi, la fotografia è di Mario Bava, il montaggio di Cicognini. In campo (è il caso di dirlo) la squadra del Milan targata 1952 che stenta non poco ad inserirsi nel ruolo di attore, e attori come Raf Vallone e Marcello Mastroianni, che stentano ad interpretare il ruolo di calciatori.
Per quanto possa sembrare paradossale, cinema e sport non vanno molto d’accordo, fatta eccezione per qualche rarissima perla:
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