Ringo del Nebraska

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    Titolo originale:
    RINGO DEL NEBRASKA (1966)
    Regia: Antonio Romàn/Mario Bava
    aiuto regia: Lamberto Bava
    Produzione: Fulvio Lucisano per Italia International Films/ Castilla Cooperativa Cinematogràfic.
    Dir Prod. Alberto Cienfuegos
    Soggetto: Jesus Navarro Carrìon, Antonio Romàn
    Sceneggiatura: Jesus Navarro Carrìon, Antonio Romàn
    Cast: Ken Clark (nebraska), Yvonne Bastien, Piero Lulli, Howard Ross, Alfonso Rojas, Antonio Gradoli, Francisco Sanz, Livio Lorenzon, Renato Terra, Angel Ortiz.
    Fotografia: Guglielmo Marcori
    Musica: Nino Oliviero.
    Montaggio: Renato Cinquini
    Scenografia ?
    Costumi Rafael Abienzo
    Formato: 35mm colore eastmancolor
    Durata: Durata originale:98’ca.
    Data di uscita: 18 marzo 1966
    Distribuzione: AIP American Int. Picture, Columbus.
    Genere: western
    Nazione: Italia

    Trama:
    Un eterno indeciso e laconico Nebraska, viene assunto da due coniugi, gli Hillman, come tuttofare in un ranch. I due sono vessati da Bill Carson, un perfido latifondista che vuole impadronirsi delle loro terre. Nebraska decide finalmnete di intervenire quando Carson insidia Kay, la bella moglie di Marty Hillman.

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    Il Regista: Mario Bava,
    direttore alla fotografia, sceneggiatore e regista cinematografico, nasce a Sanremo nel 1914 (Muore a Roma il 25 Aprile 1980 poco prima di niziare le riprese di un uovo film che si sarebbe dovuto intitolare “Star Express”, doveva essere il suo ritorno alla fantascienza). Bava é stato considerato il maestro del cinema horror italiano solo dopo la sua morte, la critica italiana, infatti ha sempre considerato Bava un regista di B Movie In Francia e in America , invece, é stato subito riconosciuto come maestro del “genere”.Comunque sia, la sua storia dice che : “La Maschera del demonio”1960 (considerato il suo capolavoro), fu il primo film horror-gotico; “La ragazza che sapeva troppo” nel 1962 fu il primo thriller italiano; “Reazione a Catena” fu uno dei primi slasher. Un vero talento “artigiano” il suo per la luce e gli effeti speciali, che dimostra di saper gestire anche con gli scarsi mezzi tecnici a disposizione (Il Vampiro 1957 di R. Freda ne é un esempio, qui utilizza il b/n in un gioco di ombre e chiaroscuri sinistri veramente notevole).Cura la fotografia per Comencini, Rossellini e Monicelli; I suoi film:”La ragazza che sapeva troppo”, “La frusta e il corpo”, “I tre volti della paura” ecc…. fanno soldi al botteghino ma i produttori concedono, il più delle volte, budget risicati.Il suo ultimo “colpo di genio” é del 1977 con il film “Schock”.
    Figlio di Eugenio Bava (direttore alla fotografia ) e padre di Lamberto, di lui Martin Scorsese ha detto: « Mi piacciono molto anche i film di Mario Bava, nei quali non c’è praticamente storia, solo atmosfera, con tutta quella nebbia e le signore che camminano lungo i corridoi: sono una sorta di gotico italiano. Bava mi sembra appartenere al secolo scorso »

    1. Note: Antonio Romàn, firma la regia sui titoli di testa; in realtà il produttore Lucisano lo “protesta” perché lento e il film sta uscendo dal piano di lavorazione: il film é girato solo per il 10% quando Lucisano affida la regia a Mario Bava che non viene però accreditato.(!?).
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