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Einaudiani in corpo minore

Questa rubrica è dedicata abitualmente a libri sul cinema e per il cinema; ma il cinema è – anche – memoria, testimonianza; così credo sia importante segnalare ai miei scarsi ma importanti lettori  un libro di “memorie” di assoluta importanza. Una memoria legata allo “struzzo” e che richiama alla mente i volumi che consideriamo fra i più necessari della nostra biblioteca.  Il libro ha per titolo Eunaudiani in corpo minore e raccoglie “…sogni sulla casa editrice, conversazioni sui libri in uscita, disegni e biglietti” sostenuti dalla memoria di Viola Lapiccerella, a quel tempo impiegata nell’ufficio preparatore e correttori della casa editrice torinese. Uno dei luoghi ignorati di una casa Editrice che ha costruito e contribuito a mantenere alto il senso della cultura in Italia. La “memoria”  della autrice fa riferimento agli anni delle grande crisi, ovvero il 1980 Einaudi riesce comunque a pubblicare autori nuovi, a impostare nuove collane come «Microstorie», diretta da Carlo Ginzburg e Giovanni Levi, e «Scrittori tradotti da scrittori», a costruire un’opera in molti volumi come la Letteratura italiana diretta da Alberto Asor Rosa, che è diventata subito un punto di riferimento imprescindibile per lo studio e la consultazione. Una memoria delle piccole cose (ma non di pessimo gusto!) che fanno l’ossatura o la coerenza morale di una casa Editrice. Ricordi in primo piano di cui si avvertiva – senza saperlo – la necessità. Perché non conosco lettore che non vorrebbe scoprire quali alchimie si mettano in opera negli antri oscuri di una Casa editrice per generare cultura o successo. Secondo me, una di quelle alchimie è proprio l’ufficio bozze, dove tutte le parole scritte sono osservate con occhialuta attenzione e poca o nulla indulgenza; dove la frase perde, di significato per diventare parola oscura soggetta a regole grammaticali o di proto. E come sono fatte quelle persone? Sono sagge, sono professorali, sono critiche? Amano spettogolare sugli autori che forse non conoscono e leggono con tremore quelle frasi portatrici di cultura o di sogni? . Saperne di più non è solo soddisfare la voglia di qualche lettore culturalmente attento ma anche ottenere – attraverso questo libro – la possibilità di guardare con occhi nuovi i volumi della nostra biblioteca. In questo l’autrice non usa senso critico o filtri di affetto; solo una punta necessaria d’ironia per rendere piacevole e attraente la cronaca di un tempo che il controllo di ortografia e grammatica di word ha reso, forse, obsoleto e bloccato nel tempo come antichi monaci  amanuensi.

Ma il tempo e solo quello degli anni Ottanta.

Einaudiani in corpo minore

Silvio Zamorani, editore di Torino

pagg. 113, euro 15

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