1946_La Bella e la Bestia
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Titolo originale
Titre original: LA BELLA E LA BESTIA
Regia, Direction: JEAN COCTEAU
Conseiller Tecnique, Consigliere tecnico: René Clemént
Assistant réalisateur, Aiutoregia: René Clemént
Script, Segretaria di edizione: Lucille Costa
Produced by, Produzione: André Paulvé pour la Discina
Regisseur Général, Amministratore unico : Roger Rogelys
Directeur de production, Direttore di produzione: Emile Darbon
Scenario Soggetto: Jean Cocteau d’après le conte de Mme Leprince de Beaumont
Dialogues, Dialoghi: Jean Cocteau
Scenario, Sceneggiatura: Jean Cocteau
Cast: Jean Marais (La Bête / The Prince / Avenant), Josette (Belle), Mila Parély (Félicie), Nane Germon (Adélaïde), Michel Auclair (Ludovic), Raoul Marco (l’usurier), Marcel André ( le marchand), Gilles Watteaux, Noé Blin .
Prise de vue, Fotografia: Henri Alekan
Operatore, camera opérateur: Henri Tiquet, Foucard et Raymond Letouzey
Assistant, Assistente operatore:
Compositeur de la musique, Musica: Georges Auric /Orchestre sous la direction de Roger Désormières
Monteur, Montaggio: Claude Héria
Assistant, Assistente al montaggio:
Chef décorateur, Scenografia: Christian Bérard assisté de René Moulaert Lucien Carré
Costumes, Costumi: Escoffier et Castillo, exécutés per la Maison Paquin
Chef costumier , Costumista, Bozzetti, Maquette: Christian BÉRARD
Photographe de plateau, Fotografo di scena: Aldo Graziati
Maquillage, Trucco : Arakelian
Son, Suono: Jacques Lebreton, Jacques Carrére , assistés de H. Girbal et P. Gaboriau
Assistant, Assistente: H. Girbal P. Paulvé
negative, Negativo: 2627 mt_1,37:1 35 mm BN laboratori G.M. Film
Durée, Durata: 96’
Distribution, Distribuzione: DISCINA
Data di uscita, Release date: 29 ottobre 1946
Genre: fantastique
Sinopsis -Plot Un mercante, sull’orlo della rovina economica vive con le sue tre figlie (Felicita, Adelaide e Bella) e il figlio, Ludovic. Bella è costretta a far da serva alle due sorelle. Bella ha un innamorato Splendore che la vuole sposare; è ricco, ma arrogante e poco sensibile. Suo padre un giorno, nel giardino di uno strano castello, che sembra disabitato, raccoglie una rosa per Bella. Il padrone di casa, un mostro mezzo uomo e mezza bestia, lo sorprende e lo condanna a morte a meno che una delle sue figlie non accetti di venire al castello e di abitare con lui per sempre. Il padre rientra a casa e racconta la terribile avventura. Le due figlie più egoiste non accettano ma Bella che ama teneramente il padre si offre di andare al castello. Quando arriva al castello e vede il mostro, Bella sviene ma il desiderio di salvare la vita al padre è più forte della paura. Il mostra le detta le sue condizioni; ogni sera proporrà a Bella di sposarlo; così avviene ma naturalmente Bella rifiuta sempre. Giunge poi notizia che il padre è gravemente ammalato e Bella ottiene il permesso di andare a trovarlo. Il mostro glielo concede; le affida anzi la chiave di tuttti i suoi e tesori. Bella accudisce il padre sino alla sua guarigione ma si rende conto troppo tardi che il fratello e il suo spasimante le hanno rubato la chiave e si sono diretti al castello per impadronirsi delle ricchezze del mostro. Bella con una magia vola al castello dove trova il mostro morente. Solo allora la giovane si rende conto di essersi abituata a lui e di amarlo; glielo confessa. Il mostro si trasforma in un bellissimo principe mentre il vecchio spasimante muore trasformato in mostro.
1. Note-Notes: Le scene in esterno sono state girate : nell’Oise, al Château de Raray, nella Val-d’Oise, nella Abbaye de Royaumont; e ancora nella Indre-et-Loire, Le Moulin de Touvoie; a Rochecorbon si è ricostruita la casa di Bella. Le scene in studio sono state girate : agli Studios Franstudio de Saint-Maurice, nella Val-de-Marne, agli Studios Eclair d’Epinay sur Seine, ed agli Studios de Joinville à Joinville le Pont.
2. Note-Notes: Le riprese del film avvengono nell’ immediato dopoguerra (dal 27 agosto 1945 al 11 gennaio 1946), con condizioni di lavoro molto precari. La troupe ha incontrato molte difficoltà per reperire il negativo; sopperire alla mancanza della elettricità, con sospensioni improvvise anche in Studio. Il regista è stato molte volte costretto a girare utilizzando la sola luce del sole ma amava dire che queste difficoltà conferivano alla scene “…la bellezza che arriva dall’ azzardo, dalle condizioni improvvise.” Quando la scena richiedeva una maggiore illuminazione, i tecnici utilizzavano delle torce e delle luci provocate da un arco di magnesio. Il cambiamento dell’arredo avveniva spesso alla sola luce delle candele.
3. Note-Notes: René Clément, è l’aiuto regista di Jean Cocteau sul film. Sino a quel momento, aveva realizzato solo dei corti e dei documentari. Mentre colabora a La Belle et la Bête, lavora sul suo primo lungometraggio: La Bataille du rail. Il film escde prima di quello di Cocteau nel febbraio del 1946, e ottiene il le Prix international du jury et le Prix per la sceneggiatura al Festival de Cannes 1946. Alcune sequenze de La Belle et la Bête sono state girate da llo stesso Clément, in particolare òe scene al villaggio di Bella, a causa di una grave psiorasi che aveva colpito Cocteau.
4. Note-Notes: Romanziere, poeta, drammaturgo, artista,Jean Cocteau firma qui il suo secondo film, quindici anni dopo il suo medio metraggio surrealista Le Sang d’un poète (1930).
5. Note-Notes: Prima di esser riconosciuto come il creatore di un vero grande impero della moda con il suo nome, lo stilista Pierre Cardin a si è “sgrossato” sul set La Belle et la Bête sotto la guida del capo costumista Christian Bérard . Nel film ha collaborato alla realizzazione di molti costumi e maschere . E’ stato anche la controfigura di Jean Marais vestendo il costume della Bête nelle scene di azione.
6. Note-Notes: Il trucco e la maschera della bestia: Inizialmente, Jean Marais aveva pensato ad una testa di cervo, sembra per creare un riferimento con un dettaglio de La Chatte blanche dove i batacchi delle porte del castello magico della Chatte Blanche/la principessa hanno la forma del piede di una capretta o di un capriolo. Questa proposta per rimanere sulla traccia del racconto per i bambini ed anche per rievocare, anche se alla lontana, il mito di Cerunnos, dio celtico dei boschi e dei cervi; ma Jean Cocteau pensò che lo spettatore avrebbe trovato quella testa di cervo ridicola soprattutto se rapportata alla rappresentazione di un mostro feroce. Moulouk, il cane de Jean Marais servirà da modello per il viso/muso della bestia. Per fissare la maschera erano necessarie tre ore di trucco e un’ora per ogni artiglio. I denti del mostro erano attaccati a quelli dell’attore per mezzo di piccoli ganci, cosa che rendeva difficile l’atto del mangiare. La “bestia carnivora” doveva dunque nutrirsi necessariamente di cibo bollito (secondo quanto racconta lo stesso Jean Marais nella sua autobiografia).
7. Note-Notes: Il restauro del film: Il film è stato oggetto di molti tentativi di restauro fra il 1955 e il 2013. Il primo restauro, effettuato nel centenario del cinema dal Centre national de l’audiovisuel del Luxembourg sotto l’egida della CLT-UFA, detentore dei diritti del film e per la direzione di d’Henri Alekan. Questo restauro fotochimico sul negativo in nitrato originale consisteva nella pulizia del negativo dai danneggiamenti subiti dall’età e, in seguito, dalla riparazione della perforazione. Una copia su negativo venne stampata in 35 mm per servire da base al master numerico necessario per la edizione in DVD.
8. Note-Notes: Photographies du scénario illustré et de la réception chez le Distributeur Discina
9. Note-Notes: vedi immagini e note critiche
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Da leggere:
-Jean Cacteau La Belle et la Bête, journal d’un film édition du Rocher 1958
-commentaires d’), La belle et la bête de Jean Cocteau édition du Collectionneur 1992
- Jeanne-Marie Le Prince de Beaumont, La Belle et la bête, dans : Le Magasin des Enfants, ou Dialogues entre une sage gouvernante et ses élèves, London 1757, publiée en Allemand dans : Französische Märchen, Auswahl und Einleitung von Jack Zipes, Frankfurt/Main, Verlag Zweitausendeins, Lizenausgabe des Insel-Verlages, Mainz/Leipzig 1991, S. 321-336.
Nato: 5 juillet 1889 – (Maisons-Laffite, Yvelines – France)
Morto: 11 ottobre 1963 – (Milly-la-Forêt, Essonne – France)
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