• Film

1959_La grande guerra

Titolo originale Original title: LA GRANDE GUERRA

Regia, Direction: MARIO MONICELLI

Aiutoregia, Assistant director: Mario Maffei

Second assistant:Giovanni Fago, Maurizio Lucci

Segretaria di edizione, Script.: Silvana Mangini

Produzione, Produced by: Dino De Laurentiis Cinematografica, GRAY Film, Parigi

Direttore di produzione, Production manager: Giorgio Adriani, Alfredo De Laurentiis

Soggetto, Writing: Agenore Incrocci (Age) Furio Scarpelli, Luciano Vincenzoni, Mario Monicelli 
Sceneggiatura, Screenplay: Agenore Incrocci (Age) Furio Scarpelli, Luciano Vincenzoni, Mario Monicelli 
Cast: Alberto Sordi (Oreste Jacovacci), Vittorio Gassman (Giovanni Busacca), Silvana Mangano(Costantina, la prostituta), Folco Lulli (Bordin), Bernard Blier (capitano Castelli, detto “Bollo Tondo”), Romolo Valli (tenente Gallina), Livio Lorenzon (sergente Battiferri), Nicola Arigliano(Giardino), Tiberio Murgia (Rosario Nicotra),  Mario Valdemarin (tenente Loquenzi), Achille Compagnoni (cappellano), Geronimo Meynier(portaordini), Vittorio Sanipoli (maggiore Venturi), Carlo D’Angelo (Ferri, capitano degli arditi), Ferruccio Amendola(Deconcini), Marcello Giorda (generale), Elsa Vazzoler (moglie di Bordin), Guido Celano (ufficiale di Stato Maggiore), Gerhard Herter [Gerard Herter](capitano austriaco), Luigi Fainelli (Giacomazzi), Tiberio Mitri (Mandich), Mario Feliciani, Mario Mazza, Mario Colli, Gianni Baghino, Mario Frera, Gian Luigi Polidoro, Leandro Punturi (bambino), Edda Ferronao.

Fotografia, Director of photography: Giuseppe Rotunno, Roberto Gerardi e (non acred.) Leonida Barboni, Giuseppe Serrandi

Operatore, camera operator: Silvano Ippoliti e (non accred.):Goffredo Bellisario

Assistente operatore, Assistant camera operator: ?

Musica, Original music: Nino Rota diretta da Franco Ferrara Ediz. Musicali “Dino”-Roma

Montaggio, Editor: Adriana Novelli

Assistente al montaggio, Editor assistant: Mario Garbuglia

Scenografia, Set decoration: Costumi, Costumes: Danilo Donati, Piero Gherardi

Pittore , Art Department: Aldo Puccini

Trucco, Makeup: Rino Carboni, Romolo De Martino

Suono,Sound: Ray Mangano, Bruno Moreal

Effetti speciali: Urbisaglia Gatti

Formato, Film negative format: mt. 3750 bn cinemascope di S.P.E.S. di Catalucci

Durata, Runtime: 137 ca

Distribuzione, Distribution: Dino De Laurentiis Distribuzione

Data di uscita, Release date: 28 ottobre 1959 (v.c.: 30261 del 16-09-1959)

Altri titoliFrancia: La grande guerre, 4 maggio 1960 (Parigi) / Germania Ovest: Man nannte es den großen Krieg, 2 agosto 1960 / Spagna: La gran guerra, 24 novembre 1960 (Madrid) / Portogallo: A Grande Guerra, 26 aprile 1961 / USA: The Great War, 30 agosto 1961 (New York) / Danimarca: Den store krig, 2 febbraio 1962 / Polonia: Wielka wojna / Finlandia: Suuri sota / Grecia: O megalos polemos / Argentina: La gran guerra / Brasile: A Grande Guerra / Ungheria: A nagy háború

Genere, Genre: tragicomico

Trama-Plot: Oreste Jacovacci, barbiere  e Giovanni Busacca, ladro milanese, si incontrano negli uffici dell’arruolamento; Busacca si lascia convincere da Jacovacci – è il piantone – che può farlo riformare, dietro pagamento di una certa somma. Naturalmente è una truffa,  Busacca  non viene riformato e finisce al fronte. E’ ancora nelle retrovie quando incontra il barbiere;  naturalmente vuole fargliela pagare ma poi i due finiscono per fare amicizia. Poi Giovanni, incontra  Costantine, una prostituta. Con lei si comporta da sentimentale spaccone per finire derubato del portafoglio. Subito dopo  i due vengono spediti al fronte. Qui fanno conoscenza di altri soldati:  il tenente che è un ex professore di ginnastica, il soldatino che spasima per Lyda Borelli, il cappellano Bonoglia. Passa l’inverno, arriva la primavera. Oreste e Giovanni, dopo una sanguinosa battaglia vengono incaricati di portare un messaggio al Comando generale. In seguito, separati dal gruppo, cercano riparo dal freddo in un fienile, dove trovano anche dei cappotti austriaci e li indossano. Vengono scoperti e accusati di essere delle spie. Il comandante austriaco offre loro  una via di uscita. Se danno informazioni sulla missione di cui erano incaricati, non li fucilerà. I due non hanno esitazioni e si dichiarano pronti a parlare ma di fronte all’arroganza dell’ufficiale che li interroga trovano un senso di orgoglio, una forma di dignità che è un misto di coraggio e di sbruffoneria. .. Rifiutano, e i  due vengono fucilati; ma non  sarà un sacrificio inutile; grazie al loro silenzio, le truppe italiane  ottengono una importantissima vittoria.

1.Note-Notes: Dopo i titoli di testa, i versi di una canzone dei soldati: “Ho lasciato la mamma mia – per venire a fare il soldà…” Nei titoli di coda: “ Dino De Laurentiis e i suoi collaboratori  ringraziano le autorità Civili e Militari che hanno reso possibile la realizzazione di questo film.”

2. Note-Notes: Le prime riprese del film  sono in Friuli (trincee e retrovie), e – nella maggior parte – nella provincia di Udine: a Venzone, a Sella Sant’Agnese, nel forte di Palmanova e a Nespoledo di Lestizza Altre scene saranno girate in Campania a San Pietro  e poi nel Lazio lungo il torrente Farfa tra Fara Sabina e Montopoli di Sabina. La scena della fucilazione e quella finale presso il Castellaccio dei Monteroni a Ladispoli (Roma).

3.  Note-Notes: Renè Clair e il letterato Emilio Lussu, dichiareranno tutto il loro apprezzamento e la loro ammirazione per questo film; ma non tutti la pensano allo stesso modo. Carlo Emilio Gadda che a quella guerra ha partecipato come volontario scriverà che lo considera un insulto e che i toni comici poco si addicono ad una guerra che è stata una vera carneficina. Il grande  letterato ricorda i tanti  errori tecnici, l’incerta preparazione  logistico-militare, dalla mancanza di armi, l’egoismo, la trascuratezza dei combattenti rintanati nelle trincee nel fango e nel freddo o coperti dalla neve e non riesce a capire quel gusto  dissacrante di mettere tutto in burletta. Per Gadda, fatto prigioniero a Caporetto e che in quella guerra ha perso un fratello aviatore,  nessuno deve deridere la grande guerra, nessuno può permettersi di sminuirne la tragicità di quegli anni con battute facili.

4. Note-Notes: 1959 – Festival di Venezia: Leone d’oro al miglior film a Mario Monicelli /1960 – Premio Oscar: Nomination Miglior film straniero (Italia) / 1960 – David di Donatello: Miglior produttore, Migliore attore protagonista a Vittorio Gassman, Migliore attore protagonista a Alberto Sordi/1960 – Nastro d’argento: Miglior attore protagonista a Alberto SordiMigliore scenografia a Mario Garbuglia

5.  Note-Notes: dal Mereghetti: “ Questo film contamina la tragedia storica  con i moduli della commedia alla italiana dissacrando  un tema – gli inutili massacri della Grande Guerra – fino ad allora tabù per il cinema nazionale . Nonostante la presenza di due grandi mattatori ( Sordi, premiato col nastro d’argento  è straordinario nel rubare la scena al più esuberante Gassmann) l’andamento collettivo della storia permette di sbozzare una grande quantità  di figurine memorabile – il tenente Gallina, il prolifico soldato Bordin, il “fidanzatino” di Francesca Bertini, l’esaltato sottotenente Loquenzi, il roccioso Battiferro, la prostituta Costantina – che riempiono il film di umorismo sarcastico ed equilibrano la retorica un po’ patriottarda del finale…” (Il Mereghetti, Dizionario dei film, BC Dalai Editore)

6. Note-Notes: Guido Aristarco: “ Film “utile” possiamo definire La grande guerra.”Utilità” legata alla esigenza e al dovere civile di rimuovere quelle pietre con le quali si cerca di nascondere le pagine “proibite” della nostra storia e quindi di far conoscere anche quei “vermi” che sotto di sé tali pietre nascondono e nutrono. Monicelli, che non possiede il talento di un Rossellini (si pensi allo stesso Il generale della Rovere, Leone d’oro ex-aequo con La grande guerra alla Mostra veneziana del 1959), nell’ ambito delle risorse e del tono de I soliti ignoti, e sull’ esempio di Lean,  de Il ponte sul fiume Kwai, ha costruito un grosso film spettacolare con alcune idee dentro, volte appunto a combattere luoghi comuni e miti di una retorica dannunziana ancora ufficiale. “ (da Rassegna Stampa del film  la Grande Guerra)

*


MARIO MONICELLI

Data  nascita: Viareggio, 16 maggio 1915,  Roma (Lazio)
Data morte: Roma, 29 novembre, 2010 Roma (Lazio)

Inserisci un commento

Modulo di inserimento