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Benito, er nonno de tutti gli italiani?

MIO NO

E’ di questi giorni la notizia che la signora Alessandra Mussolini passa parte del suo tempo in Parlamento a firmare fotografie del dittatore Benito Mussolini. A chi ha trovato l’ azione almeno discutibile,  la signora ha risposto: “ E allora? Mussolini è mio nonno”. Ora, signora Alessandra,  ci sono alcune cose su cui riflettere.

Non credo che il Parlamento sia il luogo adatto per firmare fotografie del dittatore in divisa, irrigidito nel saluto fascista; questo Parlamento, dove Lei può parlare e percepire lauti compensi, è nato anche dalla guerra di Resistenza operata “contro ” e non “dal ”  regime retto da suo nonno, colpevole di violenze, massacri, dolori riversati senza riflettere su  tutto  il Paese.

Lei ha mancato di rispetto alla Costituzione che vieta “La riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.” ;  così come è colpevole  la signora che le ha presentato la fotografia per avere un suo autografo.  Le ricordo inoltre che il disegno di legge presentato da Cristiano De Eccher per abolire l’articolo della Costituzione non è stato ancora – per fortuna di chi ha lottato nella Resistenza – discusso né dalla Camera né dal Senato. Quindi la Norma costituzionale è ancora in vigore.

Ora: nessuno in Italia le ha suggerito né le suggerirà mai  di fare come molti figli e nipoti dei capi nazisti ovvero di arrivare alla scelta personale di  sterilizzarsi pur di non riprodurre nel tempo il DNA di nonni o padri colpevoli di delitti spaventosi, indegni, terribili; molti invece  le suggerirebbero di dar prova di  buon gusto firmando quelle malinconiche testimonianze di un triste passato almeno a casa sua.

La sua elezione parlamentare non la autorizza ad offendere pubblicamente chi non la pensa come lei.

Ma tutti sanno che il fascismo è prima di ogni altra cosa, prevaricazione superbia, prosopopea, ignoranza della storia, capacità   di nascondere la paura sotto il grido del  “ me ne frego!” . Una summa di preoccupanti vuoti intellellettuali dove la mancanza della buona educazione è solo il minore dei mali.

Altra cosa è il sorriso delle donne che hanno fatto l’Italia

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