La scala_1931
Original title: LA SCALA
Regia – Direction: GENNARO RIGHELLI
Assistant director: G. C. Simonelli
Produzione – Produced by: CINES
Direttore di produzione – Production manager: Giuseppe Mari
Soggetto – Writing: dal dramma omonimo di Pier Maria Rosso di San Secondo
Sceneggiatura – Screenplay: Aldo Vergano
Cast: Maria Jacobini ( è Clotilde Terpi), Carlo Ninchi ( è Terpi), Giorgio Bianchi ( è Barritos, l’amante ), Francesco Coop ( è il compagno nel Varietà), Guido Celano ( è il pianista), Olga Capri ( è la domestica in casa Terpi), Letizia Quaranta ( è Marcella), il piccolo Lamberto (un bambini).
Fotografia – Director of photography: Carlo Montuosi
Operatore – Camera operator: Giuseppe De Luca
Musica – Original music: Pietro Sassòli, Felice Montaginini
Montaggio – Editor: Gennaro Righelli
Scenografia – Set decoration: Vittorio Cafiero. Angelo Canevari, Daniele Crespi
Costume – Costumes: ?
Pittore: ?
Trucco – Makeup: Wlly Miller, Franz Sala, Raimondo Van Riel
Suono – Sound: Giuseppe Caracciolo – registrato con sistema R.C.A. Photophone
Formato – Film negative format: mt 2243 bn 35mm
Durata, Runtime: 81’ ca
Distribuzione – Distribution: Anonima Pittaluga
Data di uscita – Release date: maggio 1931 (v.c. n. 26468 del 30.04.31)
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Genere - Genre: drammatico
Trama-Plot: Una attrice di un importante Varietà ( Clotilde Printemps) incontra un avvocato ( Giulio Terpi) che cerca in tutti i modi di conquistarla. Non riuscendovi, le chiede di sposarlo. La donna acconsente, per accorgersi ben presto che Giulio Terpi è un uomo freddo, calcolatore, egoista. Nemmeno la nascita di una bambina sembra scuotere l’uomo così Clotilde finisce tra le braccia di un amante. La donna abbandona la figlia e il marito e riprende la sua vita di “stella” del varietà, ma la nostalgia ed il tormento di aver abbandonato la figlia incidono sul suo lavoro: ora si esibisce in piccoli e sordidi teatri. Poi, presa dal desiderio di rivedere la figlia, si reca dal marito; l’uomo sembra prima accondiscendere al desiderio di Clotilde, ma poi si mette ad urlare e ad insultarla sulla scala di casa, facendo uscire tutti i vicini; la donna fugge e il marito, non pago, la insegue per gridarle che la figlia che cerca non c’ è più; la figlia che cercava è morta. La donna si accascia disperata e in quel momento, per la prima volta, il marito trova parole di conforto; forse – uniti dal comune dolore – i due riprenderanno la loro vita in comune.
1. Note-Notes: Pier Maria Rosso di San Secondo ( nato a Caltanisetta 30 novembre 1887 – Lido di Camaiore 22 novembre 1956) Giornalista, scrittore, ma soprattutto uomo di teatro. Secondo i critici, la sua poetica è divisa tra lirismo e razionalità e la identifica nella società del nord e il quella del sud. Le sue opere hanno conosciuto uan grande popolarità e successo in particolare nella prima metà del 1900. Ricordiamo: Marionette che passione ! il suo esordio dovuto all’interessamento di Luigi Pirandello. Poi La bella addormentata ( 1919) La tomba dell’autore teatrale si trova nel cimitero Angeli di Caltanisetta.
Ha collaborato nella cinematografia con:
Le due esistenze ( 1920)
La scala (1931), di Gennaro Righelli
Il torrente ( 1938), di Ugo Falena, Giorgio Ricci
Cavalleria rusticana (1939), di Amleto Palermi
Pia de’ Tolomei (1941), di Esodo Pratelli
La bella addormentata ( 1942), di Luigi Chiarini
PER SAPERNE DI PIU’ SU ROSSO DI SAN SECONDO
2. Note-Notes: dalla critica del tempo: “ Dopo un periodo di incertezza iniziale, la Cinès ha prodotto alcuni buoni film: Corte d’Assise, Terra Madre, Rubacuori. Tra questi, La scala è una stonatura. Non discuto la forma: è smagliante…ma “il desiderio di movimentare al massimo l’azione, sia dal lato visivo che da quello fonico, ha portato ad una sovrabbondanza di elementi scenici ed acustici che guasta un film ove, considerato il carattere intimamente psicologico dell’intreccio, questo avrebbe guadagnato ad essere sfrondato da ogni aggeggio épatant (…) l’inseguimento di Barritos ad opera di Terpi…il finale improntato ad un simbolismo di pessimo gusto sono la prova di quella ricerca dell’effetto per l’effetto che andava invece avitata. Anche le intenzioni dell’autore non sono state comprese o sono state volutamente travisate. L’ambiente tetro, soffocante, sordido in cui San Secondo ha collocato i suoi personaggi è divenuto una scala ricchissima dalle linee arditamente novecentiste…E si ha il coraggio di muovere degli appunti agli americani!” ( Raoul quattrocchi in Kines, 10 maggio 1931)
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Data nascita: 12 dicembre 1886, Salerno, Campania (Italia)
Data morte: 6 gennaio 1948, Roma, Lazio (Italia)
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